Guardie mediche Stante: i tagli fatti dalla Regione

FOSSACESIA. «Il sindaco di San Vito, Rocco Catenaro, più che accusare me e il Comune di Fossacesia dovrebbe prendersela con la Regione, con il commissario alla sanità Gianni Chiodi, per il taglio...

FOSSACESIA. «Il sindaco di San Vito, Rocco Catenaro, più che accusare me e il Comune di Fossacesia dovrebbe prendersela con la Regione, con il commissario alla sanità Gianni Chiodi, per il taglio delle guardie mediche e in particolare per la guardia del suo Comune. Ma forse è in stato confusionale e non si rende conto di quello che dice».

È la dura replica del sindaco di Fossacesia, Fausto Stante, all’ attacco del collega Catenaro che ha protestato per la soppressione della guardia medica nel suo Comune piuttosto che a Fossacesia che è già sede del distretto sanitario, «scippato» sempre per Catenaro proprio a San Vito, assieme al servizio della guardia turistica.

«Che il sindaco e la politica sanvitese siano in uno stato confusionale lo dimostra non solo quanto detto sulle guardie mediche», riprende Stante, «ma anche come hanno trattato la questione del parco, prima da cancellare, ora da fare per eliminare il problema di Ombrina, e la questione dell’uscita dall’Unione dei Comune per il servizio di polizia municipale riprendendo solo due vigili anziché i 4 previsti. La decisione di sopprimere le guardie mediche è frutto di un decreto regionale commissariale volto ad adeguare il numero dei medici di guardia alla popolazione. Una decisione presa da chi fa parte della stessa area politica di Catenaro, non di certo dal Comune di Fossacesia, che tra l’altro è di tutt’altra parte politica».

Catenaro aveva anche rimproverato a Stante, che è membro del comitato ristretto sindaci Asl, di aver dato il via libera al decreto che sopprimeva la guardia di San Vito. «Il comitato ristretto di cui faccio parte non ha affatto dato il via libera ai tagli», spiega Stante, «anzi, ha impedito che Regione e Asl togliessero tutte le 12 postazioni di guardia medica della nostra zona, riducendole a 7 previo impegno della Asl a dare servizi alternativi ai territori come nuove postazioni 118. Capirei poi più le proteste di Celenza Sul Trigno (altra sede in cui la guardia medica sarà soppressa assieme a quelle di Scerni, Cupello, Carunchio, Quadri e Palena, ndc) che le proteste di San Vito, che ha solo fomentato una guerra tra poveri». (t.d.r)

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