Atessa

Honda assume 144 operai per sette mesi da gennaio

A una svolta la risalita della industria abruzzese, l’azienda ritrova ottimismo e punta al pareggio di bilancio già dal 2016. Ma Fim, Fiom e Uilm sono cauti

ATESSA. Potrebbe essere l'anno del giro di boa il 2015 per la Honda, unica azienda europea del colosso giapponese delle due ruote alle prese con una difficile risalita iniziata dal 2012. Le prospettive, all'indomani dall'incontro di verifica ieri tra l'azienda, le rsu di stabilimento e i sindacati, sono positive. La produzione sta risalendo e si parla addirittura di assunzioni: 108 lavoratori stagionali (alcuni hanno già lavorato per Honda) e 36 interinali a partire dal 7 gennaio resteranno in Honda per sette mesi, fino alle ferie estive. Ma non basta. A marzo 2015, alla chiusura dell'anno Ki (l'anno fiscale giapponese) saranno oltre 5mila le moto in più prodotte dallo stabilimento. I piani aziendali parlavano di 65mila moto, ma per marzo le due ruote prodotte saranno oltre 70mila. E per il prossimo anno si dovrebbe raggiungere un volume di produzione di 75mila pezzi.

LA RITROVATA FIDUCIA. L'azienda ha usato, per la prima volta dopo anni, toni di ottimismo sul tavolo di verifica con i sindacati. Il pareggio di bilancio previsto per il 2016 nell'accordo con il Ministero il 20 dicembre 2012, non sarebbe così lontano. Quest'anno si chiuderà con una perdita di 9 milioni di euro che tuttavia lo scorso anno ammontava a 14milioni di euro e l'anno prima ancora a 35milioni di euro. La risalita, quindi, per il direttivo aziendale è possibile. Honda Europa ha spostato il pareggio in avanti di un anno, nel 2017, ma ad Atessa si è abbastanza fiduciosi di potercela fare per il 2016. Si è ripartiti dalle macerie, passando anche per uno scandalo tutto interno per tornare a guardare con fiducia nel futuro.

IL NUOVO MERCATO. Per la prima volta nella storia dello stabilimento abruzzese, uno dei primissimi ad insediarsi in Val di Sangro nel 1971, Honda Italia si proietta fuori dai confini d'Europa. La dirigenza aziendale ha infatti annunciato una commessa di 3mila moto per il Brasile, un evento non solo raro, ma importantissimo nello scacchiere internazionale del mercato. Honda ha anche annunciato di diversificare alcune funzioni. Da stabilimento di mero assemblaggio, così com'era diventata la fabbrica da qualche anno a questa parte, Honda sta pensando di riavviare il settore fonderia e machining per tornare a produrre internamente, per sé, ma anche per fabbriche terze. Un'operazione che consente di risparmiare sui costi e di diversificare la produzione.

IL NUOVO MODELLO. Dal rientro dalle ferie natalizie si comincerà a lavorare sul nuovo Forza 125, la cui messa su strada è prevista per la prossima primavera. L'azienda ha inoltre confermato di non voler abbandonare la produzione delle maxi moto, una linea che sarebbe dovuta essere chiusa già da qualche anno e che invece continua a far sperare.

I COMMENTI. Soddisfatti i sindacati. «Per la prima volta dopo anni vediamo una svolta per lo stabilimento», commenta Domenico Bologna, Fim-Cisl, «l'azienda sta dimostrando fiducia nel territorio e sta raggiungendo gli obiettivi che si era prefissata. Continueremo a monitorare lo stabilimento, ma siamo fiduciosi». «Nutro un cauto ottimismo perché i numeri vanno sempre rapportati al mercato», interviene Davide Labbrozzi, Fiom-Cgil, «siamo lontani rispetto alle previsioni di due anni fa, ma ci conforta il trend positivo». «L'azienda sta dando risposte positive», considera Nicola Manzi, Uilm-Uil - ora ci aspettiamo che questo impegno si concretizzi anche per tutte le aziende dell'indotto che hanno lavorato per Honda in questi anni.

Daria De Laurentiis

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