Ortona

«I caduti canadesi hanno garantito la nostra libertà» 

L’ambasciatrice Bugailiskis al Remembrance day.  Il colonnello Newmann: non dimentichiamo chi è sepolto qui

ORTONA . Sventolano la bandiera tricolore e quella canadese, una accanto all’altra, all’interno del Moro river canadian war cemetery di Ortona. È il giorno del Remembrance-day, della commemorazione dei caduti, tanti quelli sepolti nel cimitero di contrada San Donato: 1.375. E ieri sono stati ricordati in una toccante cerimonia a cui hanno presto parte autorità civili e militari, famiglie canadesi e gruppi di scolaresche. Le letture e le poesie dei ragazzi del Canadian college di Lanciano hanno contraddistinto come ogni anno la cerimonia, a cui ha presenziato la neo ambasciatrice del Canada in Italia, Alexandra Bugailiskis.

«Siamo qui per ricordare i soldati canadesi morti in Italia nella Seconda guerra mondiale», ha ricordato in un passaggio del suo discorso. Questa terra fu infatti teatro di una sanguinosa spedizione militare, la Campagna del fiume Moro, che ebbe tra gli episodi più celebri la “Battaglia di Ortona”, combattuta tra le truppe canadesi e tedesche, al termine della quale la città fu completamente rasa al suolo. Ecco che allora il Remembrance day - che per i Paesi del Commonwealth è la giornata del ricordo in cui si commemora la fine della Prima guerra mondiale e le altre guerre e gli appartenenti alle forze armate uccisi in quello, così come in altri conflitti, - non poteva non essere celebrato anche nella cittadina adriatica. Ortona-Canada, un connubio da difendere, un legame da alimentare e rafforzare: un concetto espresso anche da Leo Castiglione, che per la prima volta ha partecipato alla cerimonia da sindaco della città.
Il tradizionale appuntamento si è chiuso con la deposizione delle corone di fiori ai piedi della croce che si innalza tra le lapidi e la musica di “God save the queen”. Tra quanti hanno preso parte alla commemorazione c’era anche il colonnello onorario del 48° reggimento Highlanders, John B. Newman, che da due anni ha deciso di appoggiare il museo della Battaglia di Ortona, prodigandosi in opere di divulgazione in Canada del Museo stesso. Non è un reduce della guerra sul territorio ortonese, ma sente il dovere di portare avanti l’impegno preso perché «questo è l’unico giorno dell’anno in cui ci riuniamo per ricordare chi è morto per tutelare la nostra libertà. Quei caduti consentono a tutti noi di vivere la nostra vita. Non vanno dimenticati», ha detto. E così dopo l’evento al Moro river canadian war cemetery, le iniziative sono proseguite al museo della Battaglia, che la delegazione canadese con a capo l’ambasciatrice Bugailiskis ha avuto il piacere di visitare. Qui il colonnello Newman ha donato una divisa e un portadocumenti appartenuto a uno dei legali che parteciparono al processo di Norimberga. Andrà a infoltire le innumerevoli testimonianze di quel tempo presenti all’interno del Muba.
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