I commercianti: affitti troppo alti

L'assessore Viola promette iniziative anticrisi e costi calmierati dei locali

CHIETI. Il commercio al dettaglio teatino è in crisi ma basta lamentele. Promuoviamo le tante eccellenze commerciali che ci sono». Gli esercenti del colle e dello scalo confermano le difficoltà dei piccoli negozi cittadini alle prese con un calo vertiginoso delle vendite. E l'assessore al commercio Antonio Viola propone di calmierare gli affitti dei locali commerciali.

Un'iniziativa che verrà concertata a breve con le associazioni di categoria. Un modo concreto per tendere la mano al commercio di vicinato che annaspa e favorire il riempimento delle tante scatole vuote presenti, in particolare, in centro storico. «Molti privati continuano a chiedere cifre astronomiche per affittare locali commerciali. Il Comune può poco ma cercheremo» assicura Viola «di lavorare con le associazioni per abbassare le tariffe».

Intanto i consumi sono in picchiata. La congiuntura economica negativa nazionale non risparmia Chieti dove potrebbero abbassare le saracinesche un paio di negozi storici. Sfiancati dal calo degli affari e dalla mancanza di un adeguato ricambio generazionale. Comunque nessun esercente vuole rassegnarsi. Anzi tutti sono animati da spirito di rivalsa e dalla voglia matta di far sapere in giro che nel capoluogo teatino si trovano ancora negozi pieni di griffe rinomate capaci di attirare compratori anche dalla costa.

I più agguerriti sono sembrati i commercianti del centro storico. «Il colle ha i suoi problemi legati soprattutto all'assenza di un numero adeguato di parcheggi ma» spiega Pierluigi Tacconelli di Top Boutique «ci sono tante eccellenze commerciali ed è fondamentale resistere. Al Comune chiediamo di pubblicizzare maggiormente la nostra città che è bella». Antonio Cieri di Ribò, aggiunge: «Bisogna riportare gente in centro dove ci sono troppi locali vuoti. Utilizziamo gli spazi esistenti per trasferire sul colle uno studentato o una segreteria universitaria e riapriamo» suggerisce Cieri «il Supercinema».

Auspica un nuovo arredo urbano per il centro storico Nicola Cappella, dell'omonima gioielleria. «I commercianti devono darsi da fare in proprio e la politica deve dare i giusti indirizzi. In centro non c'è un piano colore degli edifici né tantomeno un piano insegne. Per giunta» afferma Cappella «la città alta ha perso la sua vocazione amministrativa che va recuperata in fretta».

In città, secondo Giuseppe De Vito di Vincolato, ci sono negozi di qualità e tanta professionalità da salvaguardare. «Basta svilire il commercio teatino. Diamoci da fare per promuoverlo- sottolinea- e per movimentare la città tutto l'anno». Passando allo scalo lo scenario non cambia. «La situazione è difficile, manca un ricambio generazionale e ormai» sostiene consvinto Roberto Di Cicco dell'omonima boutique- ci sono più negozi che acquirenti. I commercianti di qualità devono andare dritti per la loro strada indirizzando consumatori al momento piuttosto confusi».

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