I Comuni non pagano il Civeta

Debiti per 2 milioni, il consorzio va dal giudice

CUPELLO. I Comuni non pagano e il Civeta, Consorzio che gestisce l'impianto di riciclaggio e di compostaggio di Valle Cena, avvia un'azione legale per il recupero dei crediti, il cui ammontare è di circa 2 milioni di euro. E' delicata la situazione economica dell'ente che per oltre un anno, dal gennaio 2009 a marzo 2010, si è visto costretto a conferire il pattume in altre discariche. I costi, che in quel periodo sono triplicati per trasferire i rifiuti negli impianti di Cerratina (a Lanciano) e di Isernia, sono stati ricapitalizzati, cioè addebitati ai Comuni consorziati, ma non tutti hanno fatto fronte agli impegni. Morale della favola: il Cda del Consorzio, presieduto da Massimo Sgrignuoli, si è visto costretto ad avviare un'azione di recupero dei crediti.

Il consiglio di amministrazione ha dato incarico ad un pool di avvocati formato da Fiorenzo Cieri, Adone Del Negro e Alessandra Cappa. I legali hanno attivato un tentativo di conciliazione davanti al giudice di pace col risultato che, finora, è stato raggiunto un accordo con i Comuni di Vasto e Casalbordino, mentre per gli altri si avvierà l'arbitrato, un istituto giuridico previsto dal codice di procedura civile.

La somma più alta è a carico dell'amministrazione comunale vastese che, per pagare il debito contratto con il Civetta (un milione e 400mila euro), ha deciso di utilizzare l'incasso della vendita dei locali che ospitavano gli uffici del giudice di pace, nel rione San Paolo. La giunta, guidata dal sindaco Luciano Lapenna (Pd), ha già deliberato in tal senso. Anche il Comune di Casalbordino, che deve 233mila euro, ha deciso di pagare.

A lanciare l'allarme sulla precaria situazione economica del Consorzio era stato il sindaco di Monteodorisio, Ernesto Sciascia (Pd), centro che non figura nella lista dei morosi. Paga anche San Salvo. «La situazione pur essendo diversa rispetto alla crisi del 2009, per effetto dell'entrata in funzione della discarica di servizio nel marzo 2010, non dovrebbe consentire ai sindaci di distogliere l'attenzione sul Civeta», è il monito di Sciascia, secondo il quale non è affatto scongiurato «il rischio del dissesto finanziario». Il sindaco invita i colleghi al «rispetto degli impegni assunti, primo fra tutti il pagamento delle quote di capitalizzazione». E invita l'assemblea «a una maggiore assunzione di responsabilità nel cercare le soluzioni sugli opportuni indirizzi nei confronti del Cda dell'ente per uscire da una situazione di grave criticità che investe direttamente il Civeta e indirettamente i comuni-soci, quindi, i cittadini».

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