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I giovani democratici puntano sulla medicina del territorio

CASOLI. Creare moduli didattici nelle scuole dedicati ad uno stile di vita sano e ad una corretta alimentazione; fare maggiori investimenti sulla prevenzione; potenziare le strutture diagnostiche...

CASOLI. Creare moduli didattici nelle scuole dedicati ad uno stile di vita sano e ad una corretta alimentazione; fare maggiori investimenti sulla prevenzione; potenziare le strutture diagnostiche sul territorio; rafforzare l’assistenza domiciliare; creare ospedali di comprensorio; riorganizzare la distribuzione dei posti letto a favore delle zone interne e del Sangro Aventino; potenziare la rete dell’emergenza-urgenza. Vengono dai giovani le proposte per migliorare i servizi sanitari nelle aree interne che più hanno sofferto, in questi anni del taglio degli ospedali, come quello di Casoli, dei posti letto, delle guardie mediche e dell’assistenza in genere.

I giovani Democratici del Sangro Aventino hanno presentato le proposte in un convegno svolto a Casoli dal tema: "Quale futuro per la nostra sanità?". Proiezioni video, interviste per capire i tanti problemi della sanità e trovare le soluzioni. Almeno provarci. La prima “battaglia” da fare è stimolata dal sindaco di Casoli, Sergio De Luca che ha sollevato il problema della mancata operatività della “brigata Majella”, l’associazione che riunisce 26 medici di famiglia del territorio dell’Aventino medio Sangro pronti ad assicurare assistenza 24 ore al giorno ai pazienti di circa 20 Comuni dell’entroterra.

Il progetto, che piace ai giovani, è fermo nonostante il via libera della Asl nel novembre 2012.

L’associazione dovrebbe operare nell’ex ospedale di Casoli dove realizzare una Unità Complessa di Cure Primarie (U.C.C.P.), ossia una struttura dove agiranno i medici dell'associazione, ma anche gli specialisti dell’ospedale di Casoli che poi diventerà ospedale di comunità.

«Noi chiediamo che a livello regionale si punti sugli ospedali di comprensorio», evidenziano i giovani democratici «e che si distribuiscano i posti letto meglio, perché ora sono troppo concentrati sull'area metropolitana di Chieti-Pescara. Ma il nostro obiettivo è ridurre l’ospedalizzazione ecco perché abbiamo proposto di fare moduli didattici nelle scuole per la corretta alimentazione, ad esempio, per evitare malattie cardiache, ipertensione, chiediamo maggiori investimenti sulla prevenzione e sulle strutture diagnostiche dislocandole nei distretti. Chiediamo poi di rafforzare l’assistenza domiciliare per far diminuire i costi e migliorare i servizi». (t.d.r.)

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