I medici si schierano con i precari

L’ospedale è al collasso, denunciati gravi problemi anche al centro di emergenza

CHIETI. La cacciata dei precari va fermata. È questa la posizione dei sindacati medici, dopo quelli del comparto, sul mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato a 245 dipendenti della Asl, tra cui 49 medici e 97 infermieri, entro la fine del 2011. Il manager della Asl, Francesco Zavattaro, ha paventato la possibilità di trasformarne 121 in posti fissi, ma non basta.

I riflessi nelle corsie di un ulteriore taglio alle risorse umane sarebbe devastante. Del resto lo stesso direttore generale ha ammesso: «Siamo al collasso, senza nuove assunzioni l’assistenza è a rischio». Il polso della situazione emerge netto in corsia. Punta dell’iceberg sono le barelle in corsia, Ieri in pediatria erano ricoverati 29 bambini, quando il reparto conta 21 posti letto. Il resto dei degenti, quindi, è finito in anse del corridoio, diventate nel tempo vere e proprie stanze di degenza, o in piena corsia. Sei barelle erano anche nel corridoio della geriatria, con un medico strutturato di turno e due infermieri di turno. La scorsa settimana perfino la ginecologia è capitolata.

Qui il personale cerca di non sistemare le pazienti in barella nei corridoi, ma giovedì scorso ha dovuto cedere in due casi. «Stanno proseguendo nella riorganizzazione sanitaria, prevedendo a priori ciò che si deve tagliare, senza organizzare un’offerta sanitaria alternativa e strutture dedicate», dice il segretario regionale della Cisl-medici, Luigi Leonzio, «il territorio, che doveva essere potenziato, a esempio, non è in grado in nessun modo di supportare gli ospedali».

Il sindacato ha proposto al manager di stabilizzare chi ha vinto i concorsi e di mantenere comunque i precari già in forze nella Asl. «Non è possibile limare ancora», continua Leonzio, «aspettiamo l’atto aziendale per capire i bisogni reali dell’azienda e decidere. Questa è una regione che negli ultimi dieci anni non ha investito né in personale né in tecnologia.

Nella Asl l’età media dei medici è oltre i 50 anni, serve ricambio generazionale, a cui non si può più derogare. È sgradevole il messaggio che si vuole far passare. Tagliano i primariati, sembra che il disastro della sanità abruzzese dipenda dai medici. Vorrei sapere quanto risparmiano tagliando 50 primari. È assurdo». A breve i sindacati convocheranno un’assemblea nella Asl di Chieti-Lanciano-Vasto invitando il direttore generale ed esponenti del governo regionale.

Senza risposte concrete meditano di andare dal Prefetto, accogliendo l’istanza del comparto, per denunciare l’allarme in sanità. «Con nuovi tagli al personale», conclude Maria Piccone della Cgil-medici, «rischiamo il blocco. Chiediamo deroghe alla finanziaria e al piano di rientro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA