OMICIDIO GISSI

I Ris nella casa di Carolina D’Addario

Il sopralluogo nell'abitazione della sarta 84enne uccisa lo scorso 23 dicembre. La figlia dell'anziana Teresa Rucci chiede che sia fatta giustizia

GISSI. Sono arrivati intorno alle 11 di questa mattina i carabinieri del Ris di Roma per il sopralluogo nella casa di Carolina D’Addario, la sarta 84enne trovata senza vita a Gissi il 23 dicembre. 

I militari del Reparto Investigazioni Scientifiche sono partiti dall'ingresso posteriore dell'abitazione, quello in cui si accede da Via del Sole, alla ricerca di impronte che possano fare chiarezza sull'omicidio della donna.

A coadiuvare le operazioni c'erano i carabinieri di Vasto coordinati dal comandante Domenico Signa. Presenti anche gli avvocati Luigi Masciulli e Alessandro Orlando.Il primo è il legale di Flavio Giovanni Meo, arrestato per l'omicidio, e di Teresa Rucci, figlia della vittima. Visibilmente provata da questa vicenda la Rucci ha chiesto che sia fatta giustizia e ha detto che in paese nessuno si aspettava una cosa del genere poichè tutti volevano bene a sua madre.

Il sindaco Agostino Chieffo ha confermato che nessuno poteva mai immaginare quanto è avvenuto. Su Meo ha detto che da qualche anno era arrivato a Gissi perché accudiva la madre che era ospite all'ospedale di comunità.

Il primo cittadino ha dichiarato: «Dopo aver stretto amicizia con alcune persone del paese, Meo si era trasferito qui e sembrava una persona tranquilla. Lavorava e nulla poteva far presumere quello che poi è successo. Siamo tutti molto scossi. Questo è stato un fulmine a ciel sereno e io personalmente stento ancora a credere a quello che è successo».

Chieffo nel ricordare carolina D'Addario ha detto: «Era rispettata da tutti; una grande lavoratrice. A 83 anni ancora manteneva la sua bottega. La conoscevano tutti perchè aveva la porta sempre aperta. Una persona di altri tempi. Ci mancherà».

Intanto Flavio Giovanni Meo, originario di Palmoli e domiciliato a Gissi, difeso dall’avvocato Luigi Masciulli, si è avvalso della facoltà di non rispondere sia davanti al Pm, la notte stessa del fermo, sia dinanzi al Gip in sede di interrogatorio di convalida. Al provvedimento di convalida del fermo si è accompagnata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Vasto Fabrizio Pasquale su richiesta dei pm Vincenzo Chirico e Silvia Di Nunzio.

L’uomo, che si trova nel carcere di Vasto, il giorno dell’omicidio è stato ripreso dalle immagini della videosorveglianza privata una prima volta alle 16.18, mentre puliva un coltello da cucina che teneva sotto la maglietta, e una seconda volta alle 16.22, nella stessa strada di Gissi, senza più il coltello.

Meo, 59 anni, ha confessato davanti ai Carabinieri ed è accusato di omicidio volontario aggravato, di rapina aggravata, di violazione di domicilio e di porto senza giustificato motivo di uno strumento da punta atto a offendere. Alla vittima sono stati portati via, oltre al denaro che custodiva in casa, alcuni oggetti preziosi che era solita indossare e che sono stati trovati a casa di Meo e riconosciuti dai familiari della donna.