I sindacati: distretti Asl senza fondi

È protesta contro la delibera del manager che dirotta soldi agli ospedali

CHIETI. La medicina del territorio contro una delibera di Francesco Zavattaro. E' maretta tra sindacati di medici e pediatri di base, direttori di distretto e specialisti ambulatoriali su un'ultima manovra da oltre 3milioni e 200mila euro volta all'acquisto di apparecchiature diagnostiche e terapeutiche per reparti e ambulatori ospedalieri. Scelta che scatena una guerra a tutto campo. «Sono soldi destinati alla medicina del territorio», attacca Sandro Angeloni, segretario provinciale della Fimp, federazione italiana medici pediatri, «che vengono utilizzati per intero negli ospedali. E' una scelta assurda e inaccettabile».

I sindacati di Fimp e Cipe, pediatri, Fimmg e Smi, medici, Sumai, specialisti ambulatoriali, e dei direttori di distretto, diffidano il manager dell'azienda sanitaria locale teatina dal proseguire su questa linea. Tutto ha origine dalla delibera di fine maggio che decide l'acquisto di apparecchiature per 3milioni 260mila 465 euro. Nella lista della spesa figurano, tra gli altri, il tanto atteso angiografo per l'emodinamica di Chieti, 720 mila euro, ma anche un robot per maculopatie da 250 mila euro per la clinica oftalmologica, 3 tavoli operatori a due piani trasferibili da quasi 317 mila euro, così come 8 incubatrici neonatali per 144 mila euro per la pediatria teatina, e diverse strumentazioni per la terapia intensiva neonatale. Non mancano, poi, macchinari anche per gli altri presìdi ospedalieri della Asl sul territorio. L'operazione, però, sarebbe a danno del territorio che vedrebbero rimanere al palo azioni per ridurre i tempi. «Quei fondi sono destinati progetti per la riduzione delle liste di attesa e governo della domanda specialistica ambulatoriale», continua Sandro Angeloni, «vincolati al 2011 e sulla linea progettuale per le cure primarie, che riguardano la medicina del territorio e non gli ospedali. I vertici dell'azienda hanno deciso, senza neanche confrontarsi con noi. Vogliamo essere convocati, ora, per esprimere il nostro punto su come allocare le risorse. Il potenziamento dei distretti sul territorio e dell'attività assistenziale ambulatoriale che si può erogare in periferia possono davvero aiutare a decongestionare gli ospedali da ricoveri e domanda impropria di salute. Da sempre si parla di potenziare il territorio e ora si tolgono risorse importanti a questo destinate. Noi non ci stiamo». I camici bianchi sono decisi a non demordere, ma a portare la battaglia fino all'obiettivo finale: riconquistare i fondi sottratti. «Qualora la diffida», conclude Angeloni, «non porterà all'annullamento della delibera e a una risposta esauriente del manager alle nostre istanze, siamo pronti a un esposto alla Corte dei Conti per quella che sospettiamo sia una distrazione di fondi, e in più scriveremo una lettera al commissario alla sanità Gianni Chiodi, al vice Giovanna Baraldi, così come al ministro della salute Ferruccio Fazio per vedere rispettare i nostri diritti».

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