Dura presa di posizione degli amministratori di centrosinistra dei piccoli centri

I sindaci pronti alla rivolta

Asl, rifiuti, viabilità: accuse a Provincia e Regione

LANCIANO. La riforma sanitaria che penalizza la Asl e i servizi assistenziali; la mancata programmazione nella gestione dei rifiuti; i fondi per la viabilità dirottati altrove e le conseguenze sottovalutate della crisi economica: i sindaci Pd del comprensorio Sangro-Aventino bocciano le politiche del centrodestra regionale e provinciale, pronti a sostenere i diritti di territori e popolazioni.

Da Gessopalena a Casoli, da Sant’Eusanio a Frisa, i sindaci dei piccoli comuni di centrosinistra si ribellano alle scelte di Regione e Provincia, governate dal centrodestra. E’ solo una questione politica? Per i primi cittadini Pd le istituzioni sovracomunali sono “colpevoli” di avere interrotto il dialogo con gli amministratori locali.

«La grave crisi economica della Val di Sangro si aggrava e rischia di sfociare in crisi sociale», porta ad esempio Camillo Di Giuseppe, sindaco di Altino, «i Comuni si ritrovano in prima linea a dare risposte alle famiglie e ai cassintegrati, senza le risorse adeguate e il sostegno delle istituzioni». Tema caldo per i sindaci pd del Sangro-Aventino è poi quello della sanità. «La Asl Lanciano-Vasto ha raggiunto un buono stato di salute e, a fronte di questo, sarà la più penalizzata dalla riforma regionale», sostiene il sindaco di Casoli, Sergio De Luca, «tutto il metodo di concertazione usato nel passato è solo un bel ricordo. Ci chiediamo: la riconversione dei piccoli ospedali, che qui è stata fatta, vale anche per le altre Asl e per i privati? La sede a Chieti non è rappresentativa del territorio provinciale: siamo pronti a ribellarci. Non accetteremo che si decida il futuro dell’azienda sanitaria locale senza il nostro coinvolgimento e senza tener conto dei risultati raggiunti».

«E intanto diminuisce il livello dei servizi assistenziali», aggiunge Antonio Innaurato, sindaco di Gessopalena e presidente della comunità montana Aventino-Medio Sangro. Sindaci critici anche sulla gestione dei rifiuti. «Eravamo stati convocati in 80 per insediare l’assemblea della nuova autorità d’ambito», dice Rocco Di Battista (Frisa), «ma il presidente della Provincia ha inspiegabilmente rinviato. Atteggiamento che fa il paio con la vicenda Cda del consorzio rifiuti di Lanciano tutto di centrodestra: circa il 40% dei Comuni-soci non è rappresentato».

Infine i fondi Fas previsti per la viabilità «che la giunta provinciale nega per usarli in altro modo, penalizzando ulteriormente le aree interne», sostiene Antonio Tamburino (Montenerodomo). «Il comun denominatore è la cattiva politica del centrodestra», conclude Di Giuseppe, «e il comune capofila, Lanciano, resta in ruolo subalterno, a discapito di tutto il comprensorio».