Iacobitti: sindaco irresponsabile

Il Pd: Di Primio ci attacca perché non sa come uscire dalla crisi finanziaria

CHIETI. Tirata direttamente in causa sulla questione della crisi finanziaria, l'opposizione di centrosinistra richiama il sindaco alle proprie responsabilità. Ma è soprattutto dallo sfilacciamento della sua maggioranza che Umberto Di Primio dovrà guardarsi nei prossimi giorni, dopo che l'ennesima seduta del Consiglio comunale è saltata per mancanza del numero legale. Come se l'invito alla coesione enunciato di fronte alle evidenze della relazione ministeriale, lasciasse indifferenti gli alleati di governo.

«Pensavo che il sindaco, di fronte all'evidenza, volesse, con urgenza, comunicare le soluzioni che intende mettere in campo per scongiurare la drammatica prospettiva del dissesto finanziario» osserva il segretario del Pd, Enrico Iacobitti, «ma dopo aver sempre negato e sottovalutato questa possibilità, senza preoccuparsi di indicare una via d'uscita, preferisce spostare l'attenzione contro il nemico politico, rastrellando, nella relazione ministeriale, ciò che serve a scaricare le responsabilità ed evitando accuratamente quello che lo riguarda. È un'altra dimostrazione di impotenza politica e amministrativa che scioglie, come neve al sole, la superficialità dei primi due anni di amministrazione Di Primio».

Ed è in questo arco temporale che si concentra l'attenzione dei gruppi di opposizione, perché è in questa fase che gli ispettori hanno individuato l'evoluzione della crisi di liquidità che attanaglia l'ente. «Di Primio ha trascurato la gestione finanziaria del Comune», riprende Iacobitti, «e il referto degli ispettori del ministero dell'Economia e delle finanze certifica, senza possibilità di smentite, che il Comune si trova in una condizione di predissesto economico». Vero è che gli ispettori hanno analizzato un arco temporale ampio per una valutazione complessiva, dentro la quale è possibile rintracciare irregolarità e problemi di gestioni ascrivibili anche alle amministrazioni di Cucullo e Ricci.

«Tuttavia», prosegue il segretario cittadino del Pd, «la relazione evidenzia, come la recente situazione di predissesto, quindi di squilibrio finanziario, si sia determinata strutturalmente negli ultimi due anni. Come a dire che i problemi di gestione storici non avevano mai determinato disavanzi significativi. Al contrario, proprio durante l'amministrazione Di Primio si sono verificate anticipazioni delle casse comunali che hanno raggiunto, per la prima volta, anche i -14 milioni di euro. Da tempo sollecitiamo il sindaco, l'assessore al bilancio Roberto Melideo e tutti i consiglieri di maggioranza a correggere la rotta. Purtroppo, le nostre proposte sono state inascoltate».

Il Pd ricorda soprattutto i rilievi mossi anche davanti al Tar «sulle irregolarità e le illegittimità emerse durante il consiglio comunale che, nel 2011, ha approvato l'accensione di un mutuo per finanziare debiti fuori bilancio determinati da sentenze esecutive. Si parla qui del contenzioso sulla casa di riposo (ditta Pannozzo-Provincia di Chieti), dell'uso illegittimo di avanzi di gestione inesistenti e dell'utilizzo di residui passivi per finanziare la spesa corrente. «Scelte e pratiche amministrative vietate dalla legge», rimarca Iacobucci, «ma portate avanti dalla giunta Di Primio nonostante i pareri negativi del collegio di revisione contabile». (f.c.)

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