Il 25 aprile, quei mille eroi della Maiella che liberarono Bologna

Il 25 aprile sarà dedicato a loro con la cerimonia al sacrario di Taranta Peligna. Al via il progetto europeo che coinvolge le località sulla Linea Gustav

FARA SAN MARTINO. Parte stamattina un progetto europeo sui 70 anni dalla fine della guerra elaborato dai Comuni di Fara e Ortona con la Fondazione Brigata Majella, che coinvolge alcuni paesi di Malta (L-Isla o Senglea, gemellato con Fara e Cassino, oltre a Birgu, Bormla e Mtarfa) e le municipalità di Zarasai (Lituania) e Daugavpils District (Lettonia). Si chiama “Let us not forget” (noi non dimentichiamo) e coinvolge località e comunità toccate dal fronte bellico della “Linea Gustav”, da Ortona a Cassino, durante la seconda Guerra mondiale.

Oggi arrivano a Fara le delegazioni maltesi, lituane e lettoni (una 50ina di persone), ospitate al Camerlengo e poi ricevute dal sindaco Giuseppe Di Rocco. Intenso il programma da domani a lunedì. Domattina le delegazioni estere si recheranno al Museo della battaglia di Ortona, visita alla città e al cimitero canadese. Nel pomeriggio al castello di Crecchio, che ospitò il re e la corte durante la loro fuga da Roma e poi sulla Costa dei trabocchi: Eremo dannunziano, San Giovanni in Venere e il suo golfo e il cimitero inglese di Torino di Sangro. La sera, di nuovo a Fara, per la recita teatrale commemorativa “Natale 1943”.

Sabato piccola manifestazione con gli alpini faresi; trasferimento a Palena e, dopo pranzo, a Roccaraso per una visita a Monte Zurrone, dove è localizzato un monumento ai caduti senza la croce, cioè non identificati. Da qui a Petransieri per commemorare le 128 vittime civili della strage di Limmari.

Un’altra commemorazione a Pizzoferrato in onore del maggiore inglese Lionel Wigram che venne ucciso guidando un drappello di militari inglesi e partigiani della Brigata Majella. Domenica 24 è previsto un viaggio più lungo fino a Monte Cassino, passando per il cimitero francese di Venafro con la visita all’Historiale, il museo di guerra di quella città, e all’abbazia, completamente distrutta da un’infelice operazione bellica alleata. Archivista dell'Abbazia nel periodo bellico fu padre Mauro Ignarez, che riuscì a salvare le preziose opere artistiche e storiche del sito pochi giorni prima dell’attacco americano. Padre Mauro è sepolto a L-Isla, Malta, suo paese d’origine, ed è nel suo nome che è partito questo progetto.

Lunedì 25 conclusione a Taranta Peligna, sacrario partigiano, con i discorsi del sindaco Marcello Di Martino, Nicola Mattoscio della Fondazione Brigata Majella, Ezio Pelino di Sulmona (con lui ebbe inizio la manifestazione “Sentiero della libertà” in onore di Carlo Azeglio Ciampi), Maria Rosaria La Morgia e Adelaide Strizzi dell’associazione “Freedom Trail”. Nel pomeriggio l’appuntamento è a Torricella Peligna da cui partirà la “Marcia degli sfollati” fino a Sant’Agata, altro luogo di eccidio nazista (42 vittime) e, infine, la conclusione al paese vecchio di Gessopalena, quasi del tutto distrutto dalle mine tedesche.

Gino Melchiorre