Il centrosinistra elegge i revisori dei conti dell’Isi

Acqua, presentata una sola lista dopo le polemiche e i ricorsi in tribunale Il centrodestra: Cda illegittimo perché nominato prima del collegio sindacale

LANCIANO. Un’assemblea senza discussioni e battibecchi tra centrodestra e centrosinistra quella di ieri dei sindaci soci dell’Isi, la società proprietaria delle reti idriche, chiamati a nominare il collegio sindacale. Un’assemblea però in cui la prima votazione è stata annullata dal neo presidente Vincenzo Antonucci perché il voto doveva essere espresso in modo segreto per evitare, come ha detto, «possibili ricorsi da parte di alcuni sindaci».

Eppure la vigilia era stata infuocata, con il ricorso in tribunale presentato da Antonietta Passalacqua di Pennadomo, Nicola Scaricaciottoli di Paglieta, Consuelo Di Martino di Palombaro, Nicola Marisi di Gissi, Patrizia de Santis di Castel Frentano e Paolo di Guglielmo di Civitella Messer Raimondo per la mancata nomina del collegio sindacale, che doveva essere fatta per legge, nell’assemblea del 28 dicembre scorso. E con la risposta del centrosinistra che ha attaccato i colleghi di centrodestra perché «potevano risparmiarsi la denuncia visto che hanno taciuto sul fatto che per cinque anni c’è stato un Cda scaduto, che non ha approvato i bilanci e non ha convocato assemblee».

Arrivato nel Palazzo degli studi, il centrosinistra si è presentato subito compatto con una propria lista di nomi: Giuseppina Paolucci (Ortona), Nicola Galante (Vasto) Elio Porreca (Torricella Peligna), con due supplenti: Pierluigi Di Teodoro e Amerigo D’Ercole, entrambi di Lanciano. Nessun’altra lista è stata presentata, quindi la votazione è stata fatta su lista unica.

Dopo due votazioni è stato eletto il collegio con 34 voti a favore e tre schede bianche. Una votazione che però sembrerebbe illegittima. «Il centrodestra non rivendica un posto nel collegio dei revisori perché non si riconosce in logiche spartitorie», dicono i sindaci De Santis e Di Martino. «Il ricorso, ancora sub judice, è stato presentato perché la nomina dei revisori non è stata fatta nei termini previsti», continuano, «e perché si ritiene tale Cda illegittimo in quanto la sua elezione non è stata preceduta da quella del revisori dei conti, come previsto dalla normativa in materia».

Ad ogni modo poi si è passati a discutere dei compensi dei revisori dei conti. Il presidente Antonucci ha proposto che i compensi dei revisori fossero stabiliti in base al decreto ministeriale 140 del 2012 con la riduzione del 10 per cento. I sindaci hanno votato favorevolmente la proposta all’unanimità.

Sembrava tutto finito invece si è aperta la discussione sulla fusione, attesa da 6 anni, tra Isi e Sasi. Due le proposte fatte da Antonucci: o la fusione per incorporazione della Isi nella Sasi, o la liquidazione della Isi che comporterebbe problemi fiscali e costerebbe ai comuni circa 6 milioni di uero.

Teresa Di Rocco

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