Il Comune vende le quote del porto

San Salvo, l’ente esce dalla società Le Marinelle. Il sindaco: è un obbligo di legge

SAN SALVO. Mette in vendita le proprie quote ed esce dalla società Le Marinelle che gestisce il porticciolo turistico. Trova attuazione nel bando di gara indetto dall’amministrazione comunale la decisione di vendere all’asta il 15,10% del capitale sociale, per un importo a base d’asta pari a 248.835 euro, per consentire l’ingresso di altri privati. Andranno ad aggiungersi a quelli (in tutto 45), che fanno già parte della compagine. L’appuntamento è per domani, alle 10, giorno in cui verranno aperte le buste contenenti le offerte in aumento. Sono ammessi a partecipare alla gara tutte le persone fisiche, le imprese (individuali, società, consorzi), gli organismi (enti, fondazioni, associazioni), sia in forma singola che associata, purchè in possesso dei requisiti richiesti.

«Le vendite riguardano l’intera quota posseduta, non sono ammesse offerte parziali», spiegano in Comune, dove precisano anche che «l’aggiudicazione definitiva è subordinata al mancato esercizio del diritto di prelazione della società Le Marinelle, da esercitarsi nelle modalità ed entro i termini previsti dallo statuto».

Si va quindi concretizzando la capitalizzazione del porto turistico approvata nei mesi scorsi dal consiglio comunale. Secondo il sindaco Tiziana Magnacca «la decisione di vendere le quote non è una scelta politica, ma un obbligo di legge, visto che un decreto del 2010 impone ai comuni con una popolazione inferiore ai 30mila abitanti di dismettere le società partecipate».

Il primo piano di capitalizzazione risale al 2010: in quella occasione l’ente, che all’epoca era socio al 51%, decise di ridurre le quote, consentendo l’ingresso di altri soggetti privati, alcuni dei quali con quote rilevanti. La società Le Marinelle conta attualmente 46 soci, 45 privati e il Comune. Con l’uscita dell’ente pubblico dalla compagine sociale il porticciolo, che oltre alle mutate condizioni di mercato deve anche fronteggiare la concorrenza della vicina darsena di Montenero di Bisaccia, sarà completamente privatizzato.

«L’operazione di capitalizzazione andava fatta, ma avrei aspettato ancora un po’», dice Gabriele Marchese, consigliere comunale di San Salvo democratica, da sempre favorevole ad una governance diffusa, «poteva essere utile, vista la fragilità della compagine sociale, una fase di accompagnamento». La struttura, che dispone di circa 250 posti-barca, è stata inserita alla fine del 2007, nell’associazione italiana dei porti turistici dell’Adriatico.

Anna Bontempo

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