Il consiglio boccia Zavattaro

Maggioranza e opposizione: «Piano Asl fallimentare»

LANCIANO. E' sfociata in un documento unitario la mozione sulla sanità presentata dal capogruppo Pd, Franco Ferrante e discussa in consiglio comunale. Tutti i consiglieri, con in testa il sindaco Filippo Paolini (Pdl), esprimono forte disappunto sulle iniziative del commissario regionale. Per redigere il documento c'è voluta un'ora, ma alla fine maggioranza ed opposizione si sono trovate d'accordo: il riordino della sanità non piace a nessuno.

Di qui la firma di un documento unitario, mettendo insieme anche le precedenti relazioni di Pd, Udc e Idv, dove si esprime «profondo disagio in tema di riorganizzazione dei servizi sanitari previsti in ambito frentano».

L'atto sarà portato all'attenzione del presidente della Regione, Gianni Chiodi, commissario alla sanità, del sub-commissario alla sanità Giovanna Baraldi, del direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Francesco Zavattaro, del direttore sanitario Asl Amedeo Budassi e del direttore amministrativo Silvia Cavalli.

«Dobbiamo essere uniti», ammonisce in consiglio comunale Giulio Bomba, delegato Aned, che ha portato la sua battaglia in aula, «manca progettualità e interesse per questa zona. Il direttore generale Zavattaro deve essere cacciato così come si farebbe per un qualsiasi manager che non raggiunge degli obiettivi proficui per la sua azienda».

E quanto all'unione tra le due fazioni politiche qualcuno l'ha presa sul serio. Come il capogruppo consiliare del Pdl, Umberto Di Francescantonio, che ha proposto un candidato sindaco unico per maggioranza e opposizione, proposta che è poi caduta nel vuoto.

Nel documento approvato all'unanimità si fa riferimento anche «al mancato avvio del piano regionale della rete dell'emergenza-urgenza e di quello dei servizi territoriali pubblici e privati».

Quanto alla riorganizzazione sanitaria il consiglio comunale contesta il fatto che non sia stata «accompagnata dal necessario e proficuo confronto con i rappresentanti degli enti locali e del terzo settore di riferimento».

Il documento si conclude sposando appieno la causa del comitato sanitario "Cuore", costituito nell'ospedale di Lanciano, con la richiesta che la sede sociale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti venga posta a Lanciano, che non venga venduta l'ex sede Asl di via Spaventa e che il Renzetti venga configurato come ospedale "spoke", ovvero un ospedale caratterizzato dalla presenza di reparti e dall'accorpamento delle unità operative.

© RIPRODUZIONE RISERVATA