Il giallo di telecamere e microspie

Il personale: «Stiamo cercando di capire che cosa sia successo». Il preside: «Mai avute lamentele»

LANCIANO. «Stiamo tentando di capire anche noi cosa è successo e perché». La scuola materna di Villa Martelli, all’indomani della notizia del ritrovamento di telecamere e microspie all’interno delle due classi che ospitano 25 bambini dai 3 ai 5 anni, tenta di arginare così le domande e i dubbi che si rincorrono in città. La giornata di scuola, nel piccolo istituto del quartiere Santa Rita, in località Villa Carminello, è trascorsa tranquillamente per i bimbi, ma l’apprensione di mamme, papà, insegnanti e personale non docente è crescente.

«Nei prossimi giorni», annuncia il preside dell’istituto comprensivo D’Annunzio, Claudio Bosco, «convocheremo un’assemblea e una conferenza stampa alla presenza di genitori e insegnanti. Quello che possiamo dire al momento è che nessun genitore si è mai lamentato o ha segnalato anomalie nel rapporto scuola bambini e scuola famiglie, siamo tranquillissimi sull’operato delle due maestre che hanno molti anni di esperienza alle spalle e una carriera rispettabilissima e senza macchie. Una delle due è anche prossima alla pensione e mai nessuna segnalazione mi è stata fatta circa la scuola materna di Villa Martelli, cosa che invece può accadere ed è accaduta per altri istituti. Mi piacerebbe che le telecamere avessero registrato da tempo in modo da poter affermare senza dubbio che in questa scuola tutto viene svolto in serenità, professionalità e trasparenza. Anche la collaborazione con le famiglie è sempre stata incentivata e il rapporto tra genitori e scuola è di fiducia e collaborazione».

Resta tuttavia il giallo della presenza di due telecamere, due microspie e di un impianto di ricetrasmissione nella piccola struttura. Il materiale, prelevato dai carabinieri che hanno informato dei fatti la Procura che coordina le indagini, è stato ritrovato al rientro dalle vacanze pasquali dallo stesso personale della scuola. Le bidelle hanno notato che c’era qualcosa di anomalo nelle due classi, come se qualcosa fosse stato spostato.

Di qui una verifica più attenta e il ritrovamento delle telecamere e della ricetrasmittente e, in un secondo momento, delle cimici nelle prese elettriche. Le telecamere erano invece nella cassetta di derivazione delle due classi con una prospettiva che consentiva di osservare tutto l’ambiente.

Non si sa se i dispositivi servissero per indagini da parte della magistratura o delle forze dell’ordine o siano stati installati abusivamente da qualche privato. E restano ancora senza risposta le domande principali su quanto avvenuto: chi e perché ha messo le telecamere nella scuola? E come ha fatto a entrare dal momento che non sono stati trovati segni di effrazione?

Daria De Laurentiis

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