Il macchinario è rotto, niente spirometrie 

Lanciano. Disagi all’ospedale Renzetti, Verna (Azione): utenti frentani e vastesi indirizzati a Chieti

LANCIANO. Niente spirometrie complesse, niente risonanze e prenotazioni difficili da fare entro i tempi indicati dalle ricette mediche anche tramite il “facilitatore”, figura voluta dalla Regione per ridurre le liste di attesa che restano lunghissime.
Continuano i disagi nell’ospedale Renzetti a partire dalle spirometrie complesse che, come denuncia Giacinto Verna, consigliere comunale Azione, da mesi non si possono più effettuare, assieme ad altri esami dell'apparato respiratorio poiché il macchinario è rotto e non viene sostituito.
«Sollecitato da utenti e cittadini», spiega Verna, «ho verificato che prenotando l'esame al Cup, si viene indirizzati all'ospedale di Chieti, dove però non c'è certezza sulla data poiché, alle liste di attesa che già c'erano, si sono sommate le richieste dall'area frentana e vastese, a cui prima sopperiva il servizio di Pneumologia di Lanciano. L'unica soluzione è, quindi, rivolgersi al privato».
Il consigliere evidenzia come nell'ambulatorio di Lanciano si effettuavano ogni anno alcune centinaia di spirometrie globali, un esame che permette di rilevare precocemente alterazioni della funzione respiratoria o di valutare un enfisema.
«Esame quindi importante e anche per questo si pensava ad una rapida sostituzione del macchinario rotto», riprende Verna, «invece alle richieste di sostituzione finora non c’è stata risposta; gli operatori lavorano solo con uno spirometro portatile, presente in ambulatorio ma che non risolve il problema: permette infatti di effettuare le spirometrie di base ma non esami più complessi, per i quali pure l'ambulatorio lancianese è stato accreditato dalla Regione, creando così un disservizio per quanti soffrono di patologie dell'apparato respiratorio e minando il concetto stesso di prevenzione sanitaria».
E non va meglio per altri esami. «Per una ecografia ai linfonodi», racconta una donna, «non c’erano posti in tutta la Asl, intramoenia invece l’avrei fatta entro 3 giorni al costo di 240 euro». E va anche peggio con le priorità. «Una risonanza con priorità breve, da fare entro 10 giorni», riporta un’anziana, «l’ho fatta dopo 25 giorni, presa in carico compresa».
«Il presidente della Regione, Marco Marsilio, ha voluto confermare, seppur non scelta dalla maggioranza degli elettori (non è stata infatti eletta), l'assessore Nicoletta Verì per dare continuità alla sanità abruzzese», chiude Verna, «sì la continuità per proseguire nell'operazione di svuotare di servizi essenziali i nostri ospedali e di costringere i pazienti a rivolgersi ai privati per curarsi». (t.d.r.)
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