«Il Pd chiarisca l’apertura del sindaco a Ombrina Mare»

Non piace agli ambientalisti del Parco della costa l’uscita di D’Ottavio: ha stravinto perché contro l’industria fossile

ORTONA. Non sono piaciute ad ambientalisti e attivisti per il Parco Nazionale della Costa teatina le parole di apertura verso il progetto di coltivazione petrolifera Ombrina Mare da parte del sindaco Vincenzo D'Ottavio e del vice sindaco Roberto Serafini.

«Nel corso di interventi televisivi su Rai Tre», interviene Lino Salvatorelli, della Costituente per il Parco, «il sindaco D'Ottavio e il vice sindaco Serafini si dichiarano possibilisti verso il progetto Ombrina Mare, usando come pretesto la crisi economica, contro la linea ufficiale del proprio partito, e le azioni portate avanti dal Ministro dell'ambiente Orlando e da decine di migliaia di abruzzesi». «Un tale cambio di rotta», prosegue Salvatorelli, «arriva proprio dalla amministrazione di Ortona che ha stravinto le ultime elezioni anche in virtù della dichiarata lontananza dalla industria fossile e vicinanza a quella straordinaria occasione rappresentata dal Parco della Costa. Tutti sappiamo che l'industria del fossile è una delle attività che a parità di investimenti genera meno occupazione, essendo molto automatizzata, mentre fa perdere posti di lavoro ad altri settori fortemente radicati nel territorio e attualmente in crescita come l'agricoltura vitivinicola e il turismo, e mina pericolosamente l'idea stessa di parco. Di fronte a questo incredibile autogol di alcuni amministratori locali, chiediamo al Pd di ribadire agli abruzzesi la posizione sino ad ora espressa dal partito in tutte le occasioni pubbliche».

La costituente fa appello per un chiarimento anche al senatore Pd Giovanni Legnini, sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri che in tante occasioni si era espresso contro la petrolizzazione della costa insistendo invece per accelerare la perimetrazione dei confini del Parco nazionale della costa teatina. Il comune di Ortona sul petrolio è particolarmente lacerato su due fronti contrapposti: da un lato l'esperienza e il lavoro di numerosi operatori del petrolchimico sul territorio, dall'altro la vocazione al turismo naturalistico e sostenibile e all'agricoltura e viticoltura biologica.

«La crisi», conclude Salvatorelli, «non può essere la chiave matta che apre e chiude tutte le porte, bisogna scegliere da che parte stare».

Daria De Laurentiis

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