Il Pd sceglie Molino candidato alla Regione

Il renziano sostenuto dal partito. Pollutri estromesso va verso il Psi: «Democratici senza più regole»

VASTO. Alla fine l’ha spuntata il renziano doc Domenico Molino. L’ex assessore comunale sarà presente nella lista del Pd alle elezioni regionali di maggio. Il via libera alla sua candidatura (appoggiata dalla segreteria locale e dal sindaco Luciano Lapenna) è stato dato dal direttivo del Partito democratico che, in un comunicato, annuncia di essere «impegnato da oggi a sostenere la candidatura di Molino, invitando i cittadini vastesi ad accordargli la loro fiducia nella certezza di aver messo a disposizione una grande risorsa per il Pd di Vasto».

A distanza di due mesi dalla consultazione elettorale è l’unica casella riempita di un mosaico che è ben lungi dall’essere composto. L’interessato sprizza felicità da tutti i pori. «Il mio obiettivo ora è riuscire a essere il primo rappresentante del centrosinistra di questo territorio», dichiara soddisfatto Molino, che dal 2011 punta alla candidatura regionale e che nella corsa verso l’Emiciclo ha distanziato di gran lunga Angelo Pollutri, sindaco di Cupello a fine mandato. Pollutri - che secondo alcuni voci, peraltro non smentite, sarebbe ora in contatto con il Partito socialista - si era messo a disposizione del Pd che gli ha chiuso la porta in faccia. Le sue considerazioni sono al fulmicotone dopo la pietra tombale messa sulla sua candidatura. «Nel Pd non ci sono regole, ma solo persone su cui costruire il vestito addosso», è il suo caustico commento, «dal 2011 a oggi non ho fatto altro che collezionare delusioni personali e politiche. Una volta in questo partito c’era il principio della solidarietà in base al quale le persone che avevano maturato esperienza politica e amministrativa erano considerate risorse preziose da utilizzare per altri incarichi. Oggi ci sono le autocandidature. Pazienza, se le cose stanno così sono ben contento di dirigere un pub», conclude amareggiato.

In bilico anche la candidatura di Ernesto Sciascia, sindaco di Monteodorisio giunto alla scadenza del suo secondo mandato. Anche lui si è messo a disposizione del partito, ma deve fare i conti con le regole interne sulle quote rosa: delle due candidature espressione del territorio una deve essere al femminile. I nomi che girano sono quelli di Roberta Marulli, sindaco di Palmoli, e Nicoletta D’Ortona, ex sindaco di Villalfonsina.

Anna Bontempo

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