Il pm: sei anni al gestore del mercato coperto

La Procura vuole la condanna dell’imprenditore italo-canadese D’Alessandro «Ha costretto i commercianti di frutta a versargli denaro per vendere i prodotti»

LANCIANO. Una condanna a 6 anni di reclusione per estorsione aggravata e, in subordine 5 anni di reclusione, per induzione indebita alla concussione. Sono le richieste di condanna del pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo nei confronti di Orlando Franco D’Alessandro, legale rappresentante della Summa Corporation che gestisce il mercato coperto, finito a processo davanti al tribunale collegiale per induzione alla concussione, perché avrebbe costretto diversi commercianti ortofrutticoli e coltivatori diretti a versargli delle somme di denaro per usufruire delle strutture del mercato, nonostante ciò fosse vietato dalla convenzione stipulata col Comune.

Secondo l’accusa D’Alessandro “in qualità di legale rappresentante della Summa corporation, concessionaria della gestione del mercato coperto comunale, e quindi incaricato di un pubblico servizio, abusando della sua qualità, costringeva diversi commercianti ortofrutticoli e coltivatori a corrispondergli somme di denaro tra 5 e 20 euro per usufruire delle strutture del mercato, in violazione del divieto di avanzare pretese economiche nei confronti di ortolani e coltivatori diretti come sancito dal contratto di servizio stipulato col Comune e da successive note esplicative del settore attività produttive”.

I fatti contestati nel processo, che andrà a sentenza mercoledì prossimo dopo le repliche di Procura e dei legali - quello di D’Alessandro, Carlo Piccinini, che ha chiesto l’assoluzione del suo assistito, e Enzo Basile, della parte civile - si riferiscono in particolare al marzo 2011, anche se i rapporti piuttosto conflittuali tra gli ortolani e D’Alessandro sulla gestione del mercato andavano avanti da tempo.

L’imprenditore italo-canadese 6 anni fa ottenne dal Comune la gestione della struttura di quasi 4mila metri quadrati in piazza Garibaldi, dove da sempre si vendono frutta e verdura, perché la rimise a nuovo investendo oltre 2 milioni di euro. Per definire il rapporto tra Comune e Summa corporation fu firmata una convezione, controversa, che, tra le altre cose, prevede che gli ortolani possano vendere gratuitamente nel mercato. Una regola che, secondo la Procura è stata violata nel marzo 2011 dall’imprenditore che avrebbe fatto pagare alcuni servizi nel mercato di cui ha una gestione ventennale.

Teresa Di Rocco

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