«Il porto lasci Ancona per Civitavecchia»

Primavera (Confindustria) scrive al ministro Lupi: «Per il rilancio bisogna guardare al Tirreno»

VASTO. «Signor ministro, conceda a Punta Penna di essere gestita dall’autorità portuale di Civitavecchia anzichè Ancona». La richiesta è stata fatta al ministro dei Trasporti Maurizio Lupi dal presidente di Confindustria Chieti, Paolo Primavera. Il futuro del territorio, a parere degli industriali, è riposto sulla dorsale Tirreno-Adriatica.

«Per spiegare le vele è necessario creare un asse di collegamento fra la costa Adriatica e quella Tirrenica. Se Punta Penna dipendesse dall’autorità portuale di Civitavecchia, per il porto istoniense e le aziende del Chietino si spalancherebbe una porta verso l’area tirrenica e si creerebbe un corridoio economico fra i Balcani e la penisola Iberica», spiega l’industriale.

Primavera è convinto che l’economia del Chietino e dell’Abruzzo potrebbero ricevere enormi vantaggi dalla portualità. Non a caso un mese fa il presidente di Confindustria ha annunciato nuovi investimenti per valorizzare e incrementare i servizi. «Punta Penna nonostante la grande crisi, la peggiore degli ultimi 50 anni, ha lavorato e ha fatto lavorare», ricorda l’imprenditore. Il mondo dell’impresa chiede al governo un piano nazionale di trasporti che riveda la logistica fondata attualmente soprattutto sulla gomma.

«Bisogna puntare di più sulla portualità», dice Primavera. «Da Punta Penna partono ormai carichi per l’Egitto, Libia, Turchia, Bulgaria, Emirati Arabi, India, Cina, Thailandia e Giappone. È stato sviluppato un fatturato di circa 500 mila euro per rimorchio. L’asse Adriatico-Tirreno aiuterebbe a conquistare tutti i mercati».

Punta Penna non sarebbe costretta a fronteggiare la concorrenza dei porti del Medio Adriatico ma seguirebbe un proprio corridoio economico.

La proposta di Primavera che può apparire provocatoria è stata ascoltata dal ministro. Non è escluso che venga valutata. Nel frattempo Confindustria continua ad impegnarsi per migliorare i servizi.

Lo fa insieme alla Maersk e alla Trieste Maritime Group sperando che in un futuro non troppo lontano a Punta Penna possa essere realizzata una stazione marittima. Industriali e imprenditori confidano nei politici che prenderanno le redini del futuro governo regionale. (p.c.)

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