VIOLENZA SESSUALE A LANCIANO

Il ragazzino conferma tutte le accuse 

Ascoltato per un’ora in Procura il 12enne della vicenda Di Pasquale. La difesa: racconto pieno di ombre e contraddizioni 

LANCIANO. È stato ascoltato ieri mattina alla presenza della psicologa incaricata dal tribunale, Silvia Marfisi, il ragazzo di 12 anni presunta vittima di presunta violenza sessuale da parte di Nicola Di Pasquale, 69 anni, ex presidente del Tribunale per i diritti del malato, in carcere dal 2 maggio scorso. Un’ora di forte sforzo emotivo per il ragazzo che, per la Procura, ha risposto alle domande confermando tutte le accuse e il caso, unico, di abuso subito. Per la difesa, invece, le sue risposte lasciano aperte diverse zone d’ombra e molte contraddizioni. Incidente chiesto e ottenuto dalla Procura per dimostrare l’attendibilità del ragazzino e per sentire da lui cosa sarebbe accaduto il 19 febbraio scorso. Quel giorno, stando alle indagini condotte dalla polizia del commissariato di Lanciano e coordinate dal sostituto procuratore Rosaria Vecchi, Di Pasquale avrebbe invitato il 12enne a salire sulla sua auto per dargli un passaggio, invece lo avrebbe portato in un luogo isolato, un parcheggio, per abusare di lui. Sempre dalle indagini è emerso che l’uomo conosceva il 12enne (che non vive nello stesso paese dell’arrestato) e avrebbe tentato degli approcci dall’estate scorsa. Il bambino sarebbe stato avvicinato dal pensionato in più occasioni e con scuse banali e, presentandosi come persona distinta, amico del padre, rassicurante, ne avrebbe carpito “fiducia e ingenuità”.
Poi, il presunto caso di violenza. Un solo episodio contestato che il 12enne avrebbe raccontato di aver subito ai genitori che hanno sporto denuncia. Genitori rappresentati dal legale Augusto La Morgia, mentre la psicologa di parte è Silva Mastromattei di Pescara. Tutte accuse che il bambino ieri avrebbe confermato alla psicologa Marfisi che gli ha posto le domande per conto di accusa e difesa.
Diversa la posizione dei legali di Di Pasquale, gli avvocati Mario Di Iullo e Maria Grazia Piccinini, e della psicologa Alessandra Campitelli che parlano di un «racconto pieno di zone d’ombra e di contraddizioni». «Aspettiamo di avere e rivedere le registrazioni dell’incidente probatorio», dice Di Iullo, «per vedere - importante anche il linguaggio non verbale - e sentire meglio quello che dice il 12enne perché noi abbiamo sentito un racconto con molti punti oscuri. Ci sono diverse contraddizioni».
Di Pasquale nel frattempo è ancora in carcere, a Chieti, e continua a professarsi innocente. Provato dai giorni di prigionia l’uomo, persona conosciuta e stimata, attivo da anni nel volontariato, sostiene che sarebbe stato il ragazzino a chiedergli un passaggio in auto e che non lo avrebbe portato in alcun luogo appartato, né sfiorato. Che il tutto sarebbe il frutto di un terribile e doloroso equivoco.
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