Il recupero dell’ex mercato bloccato per uno sfratto

Appaltati i lavori per trasformare l’edificio in alloggi popolari e infrastrutture ma il Comune ancora non rientra in possesso di alcuni locali in mora

VASTO. I lavori sono stati appaltati, ma sull’avvio dell’imponente intervento edilizio pende la spada di Damocle della disponibilità di alcuni locali sui quali è in atto un procedimento di sfratto. È tutto pronto per l’avvio delle opere previste dal piano di recupero urbano (Pru) il cui obiettivo è la riconversione di un’ampia fetta di tessuto urbano e ambientale in viale Dalmazia, nel cuore del quartiere rivierasco. I lavori che prevedono la demolizione del vecchio mercato coperto della Marina, la realizzazione di nuovi alloggi popolari (previo abbattimento di quelli esistenti) e la costruzione di una serie di infrastrutture al servizio dei residenti, sono stati appaltati all’impresa Midal srl di Guilmi (l’unica ditta che ha partecipato alla gara) e che ha praticato un ribasso del 2% a fronte di un importo a base d’asta di 3.520.000 euro.

Insomma, esperite le ultime formalità burocratiche l’impresa dovrebbe iniziare i lavori. Il condizionale è d’obbligo visto che nell’area interessata agli interventi - una superficie di 6.600 metri quadri - ricadono alcuni locali affittati dal Comune che non riesce ancora a rientrarne in possesso nonostante un provvedimento di sfratto. Il titolare dell’attività commerciale, che ha maturato un debito di 25mila per il mancato pagamento del canone d’affitto relativo agli ultimi tre anni, avrebbe dovuto rilasciare i locali entro il 15 settembre stando alla sentenza del giudice Michela Iannetta che ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Nicolino Zaccaria, responsabile dell’ufficio legale dell’ente. Decorso il termine imposto dal giudice tocca ora all’ufficiale giudiziario rendere esecutivo lo sfratto.

Il programma di recupero urbano è frutto di un accordo tra il Comune, il dicastero dei Lavori pubblici (che ha messo a disposizione 1.290.000 euro) e l’Ater Lanciano-Vasto. Sono anni che si parla dell’intervento edilizio, annunciato sempre come imminente. Il primo elaborato risale al 2005, sotto la gestione del centrodestra. Il progetto, che prevede interventi di edilizia residenziale pubblica nell’area dove sono presenti il mercato coperto e le case popolari, è stato rimodulato di recente: i 72 alloggi originari sono diventati 88, parte dei quali verranno riassegnati agli attuali inquilini.

I ritardi di questi anni sono da imputare a una serie di contenziosi tra il Comune (che è proprietario dell’edificio adibito a mercato coperto) e alcuni privati che hanno avuto i locali in affitto. Il braccio di ferro va avanti da tempo. L’ente, che non riesce a rientrare in possesso dell’immobile, è stato costretto a ricorrere al giudice per ottenere lo sfratto.

Anna Bontempo

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