Il servizio veterinario non ha più assistenti

Castel Frentano, proteste degli utenti per il mancato disbrigo delle pratiche Difficile registrare un cane, denunciarne la morte o chiederne il passaporto

CASTEL FRENTANO. Crescono i disservizi nella sede Asl del Servizio veterinario (randagismo, igiene urbana e colonie feline) di via Matteotti: gli utenti non riescono a svolgere le normali funzioni burocratiche per la mancanza d’impiegati. Registrare un cane, denunciarne la morte o lo smarrimento, chiederne il passaporto, diventano richieste che non si riescono a soddisfare. Intanto le pratiche si accumulano.

È dal 1° maggio che il servizio veterinario, che cinque anni fa si trasferì da Lanciano a Castel Frentano non senza polemiche, è senza impiegata. L’ufficio di Castel Frentano copre l’ampio territorio dell’ex Asl di Lanciano, con comuni che vanno da Palena a San Vito, Torino di Sangro, Paglieta, Fossacesia, Atessa e logicamente Lanciano. Inoltre ha in gestione l’unico canile sanitario, con sede a Fallo, al quale afferiscono anche i Comuni del vastese: in tutto sono 92.

Due soli sono i veterinari, uno nell’ufficio di Vasto (che ha un impiegato) e un altro in quello di Castel Frentano, dove appunto manca l’impiegato. Se un utente va in via Matteotti per registrare un cane, fare un cambio di proprietà, denunciare la morte o lo smarrimento, denunciare le colonie feline, tutti adempimenti obbligatori secondo leggi regionali e nazionali, si sente rispondere che deve rivolgersi all’ufficio di Vasto o a quello di Bucchianico o deve aspettare che rientri il veterinario, Nicola Travaglini, che magari è al canile di Fallo intento a sterilizzare, visitare, fare i sopralluoghi per igiene sanitaria, oppure visitare i cani morsicatori o incidentati. All’ex impiegata, dopo cinque anni con diversi rinnovi, è scaduto il contratto e per il momento non s’intravedono possibilità che la Asl provveda a rimpiazzarla.

Eppure l’ufficio di Castel Frentano ha una mole di lavoro notevole: circa 400 protocolli al mese ai quali bisogna aggiungere l’attività svolta dal canile sanitario di Fallo al quale afferiscono, in un mese, circa 130 cani. Inoltre all’ufficio arrivano tutte le denunce di cani morsicatori, privati e randagi, provenienti dai presidi ospedalieri di Casoli, Lanciano e Atessa. Senza l’impiegato molte pratiche restano inevase oppure sono trattate con ritardo, comprese quelle che hanno una certa urgenza come il rilascio o rinnovo del passaporto per i cani che devono essere portati all’estero in vacanza, per mostre o caccia.

Il timore, misto a sospetto, è che, con questi presupposti, sia iniziato lo smantellamento dell’ufficio veterinario di Castel Frentano.

Matteo Del Nobile

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