abusi su minore

Il suicidio del condannato L’avvocato: sentenza viziata

ATESSA. «Il mio assistito ha affrontato con grande dignità una vicenda così drammatica che lo ha visto ingiustamente indagato prima e condannato poi». Così parla Alessandro Troilo, l’avvocato del...

ATESSA. «Il mio assistito ha affrontato con grande dignità una vicenda così drammatica che lo ha visto ingiustamente indagato prima e condannato poi». Così parla Alessandro Troilo, l’avvocato del 76enne, F.P.P., che lunedì mattina si è tolto la vita nella residenza per anziani, dove viveva in osservanza dell’obbligo di dimora e non ai domiciliari.

L’anziano era stato condannato in primo grado, il 30 maggio scorso dal tribunale collegiale di Lanciano, a dieci anni di reclusione per violenza sessuale su una minore, sentenza appellata dal difensore. «Non era l’orco cattivo, ma un signore di 76 anni schivo e riservato, e già all’epoca del fatto affetto da patologie fortemente invalidanti», sottolinea Troilo, «tanto da essere stato ricoverato in un centro di riabilitazione proprio in uno dei presunti periodi in cui sarebbero avvenuti i fatti. Aveva sempre proclamato la sua innocenza fin dalle indagini», continua il legale, il quale definisce «viziata» la sentenza di condanna: «Non è stato accertato quando i fatti sarebbero accaduti ed è stata, inoltre, omessa una perizia sulla minore, tesa a verificare la capacità della stessa a distinguere il reale dalla fantasia». (s.so.)

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