Il terminal bus diventa rifugio dei senzatetto 

Vandali in azione nei locali della biglietteria. Il sindaco Menna si appella al presidente della Tua

VASTO . Annunciata come una struttura che avrebbe dato lustro alla città, il terminal bus di via dei Conti Ricci a Vasto è in realtà un'opera incompiuta che al tramonto si trasforma in rifugio per i senzatetto. Fatto che non è sfuggito al primo cittadino, Francesco Menna, che da tempo si batte affinchè l'opera arrivi al traguardo. «La struttura di via dei Conti Ricci», conferma il sindaco di Vasto, «è in un desolante stato di abbandono. Le promesse fatte lo scorso mese di giugno dal presidente della Tua, Gabriele De Angelis, venuto a Vasto dopo una mia denuncia, sono rimaste tali. L'opera è ancora incompiuta ed è alla mercè di tutti». Menna, che la scorsa estate accompagnato dagli assessori e dai rappresentanti dei sindacati del trasporto, aveva issato una bandiera dei pirati su un pennone del terminal, annuncia che presto le bandiere diventeranno tre. «Quello che accade la notte al terminal bus», accusa Menna, «è il risultato del malgoverno regionale. Mi attiverò ancora per esortare la Regione a completare i lavori dei fondi masterplan ottenuti con Luciano D'Alfonso. La situazione attuale è insostenibile e comprendo il disagio dei residenti della zona che si lamentano», afferma Menna I raid notturni di vandali e teppisti all'interno della struttura che dovrà ospitare la biglietteria non si contano più, ma non è l'unico problema. Con l'arrivo dell'inverno il terminal bus è divenuto il rifugio dei senza tetto. Qualcuno di loro ha sistemato persino dei materassi all'interno della futura biglietteria per ripararsi dal freddo. «Una situazione davvero assurda, paradossale. Quest'opera sembra avere la maledizione della luna nera», insiste Menna.
D’accordo con lui il consigliere comunale Giuseppe Forte che, a sua volta, sollecita un intervento di Gabriele De Angelis. «Quello che accade al terminal bus», dice Forte, «non trova giustificazione alcuna. Soldi buttati al vento dopo aver promesso una struttura moderna con tanto di pensilina in acciaio e impianto fotovoltaico per la produzione di energia. La lievitazione dei costi dei materiali e i ritardi hanno portato alla realizzazione di un terminal diverso da quello progettato che, peraltro, non viene collaudato e rimane abbandonato senza alcun controllo. Va trovata una soluzione». (p.c.)