Il torrente Feltrino è diventato una fogna

Acqua scura, schiuma e aria irrespirabile. L’assessore Tascione: tragedia ambientale

LANCIANO. Acqua scura, schiuma e un fetore insopportabile. Il torrente Feltrino che da Castel Frentano scorre fino a San Vito, è sempre più una fogna a cielo aperto. A segnalarlo, da mesi, sono i residenti delle contrade Candeloro, Nasuti e Santa Maria dei Mesi alle prese con un fetore nauseabondo che proviene dal torrente Feltrino e che impedisce loro perfino di uscire dalle proprie case.

Scendendo verso il torrente, sul ponte che sovrasta il corso d’acqua ci si rende conto che l’odore è insopportabile. Il colore dell’acqua è scuro e a tratti presenta anche della schiuma. I liquami provengono, molto probabilmente, da perdite alla rete fognaria, ormai diventata un colabrodo, così come le tubature dell’acquedotto principale

I residenti delle zone a ridosso del torrente e della strada provinciale Lanciano-Orsogna sono esasperati. Molti di loro hanno annunciato di ricorrere alla Procura della Repubblica. «Di sera», racconta un abitante di contrada Nasuti, «quando cambia il vento dobbiamo barricarci dentro casa. Non si possono aprire le finestre nemmeno con questo caldo, è una situazione invivibile. Perfino passare in auto lungo queste zone diventa impossibile: l’odore penetra nell’abitacolo e sembra non andare più via».

Il problema è di competenza della Sasi, la società che gestisce il servizio idrico. Come per le contrade Sant’Amato e Costa di Chieti, in moltissimi casi non solo i liquami finiscono nei terreni, ma in decine di abitazioni manca perfino un allaccio fognario. Come se non bastasse, lungo il torrente, sono frequenti anchele captazioni abusive di acqua utilizzata per irrigare i campi coltivati a vigne, frutteti e ortaggi. E l’acqua del Feltrino non incontra nessun impianto di depurazione lungo la sua corsa verso il mare.

«Il Feltrino è una tragedia ambientale», commenta l’assessore all’ambiente di Lanciano, Evandro Tascione, «abbiamo già fatto una conferenza dei servizi con tutti i comuni coinvolti e la Sasi, ma stenta a partire il progetto del depuratore di Santa Croce, che doveva essere pronto a maggio. A giorni convocheremo una nuova assemblea per affrontare il problema, l'attenzione è massima. A settembre inoltre partiranno i controlli a tappeto sul territorio. Ci sono situazioni al limite delle condizioni minime di sicurezza igienico-sanitaria».

Daria De Laurentiis

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