Il Wwf lancia l’allarme alluvioni: “Dopo Genova danni anche in Abruzzo” Video: Le dichiarazioni di Gabrielli

L’associazione ambientalista di Chieti punta il dito contro i progetti Megalò 2 e Magalò 3 “che prevedono una ulteriore colata di cemento a pochi passi dal fiume Pescara”

CHIETI. Le devastanti inondazioni che hanno colpito la città di Genova, secondo il Wwf di Chieti, potrebbero verificarsi anche in Abruzzo, conseguenza dei «maltrattamenti ambientali purtroppo sono frequentissimi anche da noi» dice la presidente della sezione locale dell'associazione, Nicoletta Di Francesco. «Uno dei casi più clamorosi - spiega - riguarda i cosiddetti Megalò 2 e Megalò 3, progetti che prevedono una ulteriore colata di cemento a pochi passi dal fiume Pescara, nella stessa area naturale di espansione delle acque dove è stato assurdamente realizzato il complesso Megalò» .

Invece di cominciare a pensare alla delocalizzazione di una costruzione che non dovrebbe esistere - aggiunge Di Francesco - si vorrebbe cioè aggravare quello stravolgimento con potenziali gravissime conseguenze. Il fatto che oggi esista un grande argine a difesa del centro commerciale non annulla infatti il pericolo e anzi lo aumenta per i centri più a valle: Cepagatti, Sambuceto, Spoltore e Pescara. Tant'è vero che si continua a parlare di interventi di rimodellamento: casse di espansione artificiali per sostituire quelle naturali che si è assurdamente consentito di cancellare. Il tutto con largo impegno di denaro pubblico, cioè dei cittadini che pagano le tasse».

Il Wwf annuncia che grazie all'impegno dei suoi volontari e in particolare dell'avvocato Francesco Febbo, continua a battersi contro i nuovi progetti anche attraverso le vie giudiziarie. «Per garantire la salvaguardia del territorio – sottolinea Di Francesco - occorre che la politica riscopra il proprio ruolo di programmazione e di scelta nell'ottica suprema della tutela del bene comune, un ruolo oggi svilito dall'asservimento a interessi di parte e dallo sguardo corto di chi, nei palazzi che ci governano, non sa andare oltre limitate visioni elettorali. Quel che ancora una volta è accaduto in Liguria – conclude la presidente del Wwf Chieti – deve farci riflettere. L'area sulla quale si vorrebbe continuare a costruire è stata per secoli periodicamente allagata dal fiume Pescara: non si può continuare a sfidare la natura sperando di farla sempre franca» .

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