Impianto fotovoltaico: 7 indagati

Pizzoferrato, anche l’ex sindaco Tarantini sotto accusa per violazione di leggi ambientali ed edilizie

PIZZOFERRATO. Hanno costruito un impianto fotovoltaico in una zona sottoposta a vincoli e smantellando un’area turistica realizzata precedentemente con soldi pubblici. Sette persone, tra cui l’ex sindaco Nicola Tarantini, sono indagate per reati in materia ambientale ed edilizia.

L’impianto fotovoltaico, situato in località Piana del Mulino, è stato posto sotto sequestro. I sigilli, col distacco degli impianti, sono stati apposti ieri mattina, al termine di complesse e articolate indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Lanciano e condotte dal comando provinciale della Forestale di Chieti, coordinato dal comante Livia Mattei e dalla compagnia carabinieri di Lanciano, coordinata dal capitano Massimo Capobianco. Il provvedimento è stato disposto dal gip del tribunale frentano, Massimo Canosa, su richiesta del procuratore capo Francesco Menditto.

L’impianto fotovoltaico da 2 mega watt, denominato “Vigne e Turchi”, è stato realizzato alla fine del 2012 su un’area sportiva di dieci ettari, attrezzata per la valorizzazione del fiume Sangro e costata 400mila euro con finanziamento della Regione Abruzzo (per la quota di 320mila euro), della ex Comunità montana di Quadri e dell’amministrazione comunale di Pizzoferrato, all’epoca guidata proprio dal sindaco Nicola Tarantini.

L’area, realizzata tra il 2002 e il 2006, sarebbe stata smantellata proprio per consentire la realizzazione dell’impianto fotovoltaico, malgrado un vincolo decennale stabilisse che il bene pubblico non potesse essere distrutto.

Secondo quanto emerso dagli accertamenti, per aggirare le restrittive normative di autorizzazione, l’impianto risultava sdoppiato in due da un mega watt l’uno e contigui tra loro, un escamotage per evitare di sottoporre la struttura a procedure più complesse e lunghe.

All’ex primo cittadino e a cinque responsabili e collaboratori delle società lucana, che ha eseguito i lavori e cura la gestione degli impianti, sono stati contestati reati in materia ambientale ed edilizia. Nei guai, per falso in atto pubblico, anche un tecnico comunale.

La Procura frentana ha inviato gli atti anche alla Procura regionale della Corte dei conti, per l’eventuale danno contabile, al ministero dell’Ambiente, alla Regione Abruzzo e all’attuale sindaco, Palmerino Fagnilli.

L’indagine ha, inoltre, consentito di accertare che la società di gestione dell’impianto, pur ricevendo incentivi per l’energia prodotta, da tempo aveva interrotto i pagamenti al Comune di Pizzoferrato per un debito che a oggi risulta di circa 150 mila euro. Lo stesso procuratore del tribunale frentano ha, invece, archiviato un’ipotesi di reato di falso contestato all’ex sindaco Tarantini, in considerazione del fatto che nella realizzazione dell’impianto erano coinvolti anche suoi familiari.

Stefania Sorge

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