Imprenditori giapponesi alla cantina sociale

A distanza di due anni tornano in tour nella San Michele per assistere alle fasi della vinificazione

VASTO. La prima visita è datata 12 settembre 2012. A distanza di due anni alcuni giovani imprenditori vitivinicoli del Giappone sono tornati ieri a far visita alla Società cooperativa agricola San Michele.

Un segnale sicuramente positivo per l’azienda vastese in un panorama economico tutt’altro che tranquillizzante anche nel settore agroalimentare.

A ricevere la delegazione nipponica è stato il presidente della cantina, il professore Antonio Nocciolino. Il gruppo entusiasta del nostro clima e della riviera abruzzese, ha visitato la sede della cantina assistendo alle varie fasi della produzione: dalla sistemazione dell’uva nelle grandi vasche alla vinificazione.

Con l’aiuto di un interprete, la delegazione ha raccolto dati e informazioni sulla lavorazione dell’uva che in questi giorni sta dando vita a una vendemmia dagli ottimi risultati. I capricci meteo e le piogge persistenti dell’estate 2014 hanno ridotto la quantità dei vini prodotti con l’uva bianca, ma accresciuto la qualità.

I vini abruzzesi e del Vastese hanno conquistato il Sol Levante.

Fino a due anni fa il Giappone conosceva e acquistava soprattutto vini piemontesi e toscani. Dopo aver provato la produzione abruzzese, i giapponesi sono rimasti entusiasti. Al punto da divenire affezionati clienti.

Grande la soddisfazione del presidente Nocciolino e degli amministratori del territorio. I vini della cantina San Michele costituiscono un’eccellenza e come tali contribuiscono a diffondere il buon nome della produzione locale.

Non a caso è possibile trovarli nei migliori ristoranti della Penisola.

La cooperativa San Michele produce mediamente 80 mila quintali di vino l’anno. L’uva viene raccolta sui 600 ettari dei circa 400 soci.

Da qualche anno è stata incentivata la produzione in bottiglia. La produzione è varia: oltre al Montepulciano d’Abruzzo la Cantina produce ottimi Chardonnay,Trebbiano d’Abruzzo e Cerasuolo d’Abruzzo e dal 2009 anche l’apprezzata Falanghina. Il futuro potrebbe riservare grandi sorprese ai soci.

Oltre al Giappone il vino vastese potrebbe conquistare altri Paesi orientali e dare vita ad una nuova dinamica economica.

Gli esperti hanno più volte rimarcato che l’agricoltura e la vitivinicoltura in particolare sono voci importanti dell’economia italiana. Una nicchia di mercato interessante e a disposizione delle future generazioni. (p.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA