In tribunale si ferma anche l'aria condizionata

Dopo il caos per l'ascensore rotto ecco le aula-sauna per le udienze

VASTO. Tribunale di Vasto, ore 10. La temperatura in aula sfiora i 30 gradi. Gli avvocati in toga boccheggiano per il caldo. Una praticante viene colta da malore. Qualcuno cerca disperatamente di accendere il condizionatore dell'aria. Tutto inutile, l'impianto non funziona. E scoppia la protesta.  «Non è più possibile andare avanti in questo modo. Su e giù per le scale perché l'ascensore è rotto da mesi ma non viene riparato. Scaffali e arredi cadono a pezzi.

E adesso uffici e aule senza aria condizionata. La temperatura dell'aula del tribunale questa mattina è più consona a quella di una sauna piuttosto che a un aula di giustizia. Tutto questo è assurdo», protesta l'avvocato Angela Pennetta.  Il legale, a nome dell'avvocatura istoniense, minaccia uno sciopero. «La crisi e i bilanci del Comune non possono e non devono diventare un alibi per sospendere la manutenzione del Palazzo di giustizia. Scriveremo al ministero per far presente tutto questo», annuncia la Pennetta.  A darle ragione anche molti impiegati. Da mesi invocano una manutenzione più adeguata per il Palazzo di giustizia. Acclarato che il disagio esiste è difficile stabilire di chi è la responsabilità.

La manutenzione è un onere che compete al Comune, tuttavia l'amministrazione civica ha già anticipato centinaia di migliaia di euro per le spese di sistemazione e avanza un credito corposo.  «Non è più possibile lavorare in queste condizioni. O si trova una soluzione o sciopereremo», insiste l'avvocato Pennetta. (p.c.)

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