Inaugurato il centro di cure primarie 

Casoli. Al Consalvi si sperimenta l’assistenza per i pazienti fragili. Paolucci: «Abbiamo ripristinato il diritto alla salute»

CASOLI. Una nuova forma di assistenza rivolta ai pazienti fragili, per età e patologie, basata sull’integrazione tra medici, servizi dell’azienda sanitaria locale, specialisti ospedalieri e dell’area territoriale e personale infermieristico. Ieri a Casoli, al presidio territoriale di assistenza “Consalvi”, è stata inaugurata l’unità complessa di cure primarie (Uccp) che mette insieme varie professionalità in ambito sanitario per la presa in carico del paziente con malattie croniche e degenerative, quali ipertensione arteriosa, scompenso cardiaco, malattie cardiovascolari e demenze. I soggetti identificati come fragili vengono individuati sulla base di alcuni parametri (numero dei ricoveri, accessi al Pronto soccorso, età, prestazioni specialistiche ambulatoriali ricevute) e presi in carico in modo attivo, sottoponendoli a un monitoraggio costante e a un’assistenza individuale. L’obiettivo è ridurre le complicanze, migliorare la risposta ai farmaci e fornire assistenza appropriata e puntuale ai pazienti cronici, misurando i risultati attraverso la riduzione dei ricoveri e degli accessi al Pronto soccorso.
All’inaugurazione hanno partecipato il direttore del Consalvi, Fioravante Di Giovanni, la direzione della Asl al completo con Pasquale Flacco, Giulietta Capocasa e Vincenzo Orsatti, Rodolfo Sammarone in rappresentanza dei medici di medicina generale, il sindaco di Casoli, Massimo Tiberini, il presidente della Provincia, Mario Pupillo, il consigliere regionale Antonio Innaurato e l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci. «In questo presidio abbiamo creato tutta la filiera assistenziale territoriale», dice il dg della Asl Flacco, «a servizio di una popolazione ampia che presenta le caratteristiche della fragilità». L’Uccp è articolata in tre sedi, quella principale a Casoli, con presenza di medici di base dalle 8 alle 20, e quelle satellite di Lama dei Peligni e Torricella Peligna, attive nelle stesse modalità dalle 8 alle 14. In questo bacino i medici di medicina generale sono 18 e servono circa 21mila residenti, 4mila dei quali sono classificati come fragili, in un contesto caratterizzato dalla presenza di popolazione anziana. «Nel 2014 a Casoli c’era solo un ospedale chiuso che ora per fortuna è tornato ad essere luogo affollato e offre prestazione a un’utenza che trova qui le risposte di salute adeguate», spiega l’assessore Paolucci. «I soccorsi in emergenza sono garantiti oggi con tre ambulanze, così come tutto l’asse delle cure intermedie che non trovano spazio negli ospedali. Il diritto alla salute è stato ripristinato».
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