Incendi dolosi a Vasto e San Salvo Il prefetto chiede rinforzi

VASTO. Incendi dolosi: il prefetto Fulvio Rocco De Marinis, convoca i sindaci di Vasto e San Salvo, Luciano Lapenna e Tiziana Magnacca e insieme ai responsabili delle forze dell’ordine fa il punto...

VASTO. Incendi dolosi: il prefetto Fulvio Rocco De Marinis, convoca i sindaci di Vasto e San Salvo, Luciano Lapenna e Tiziana Magnacca e insieme ai responsabili delle forze dell’ordine fa il punto sulla situazione criminalità e annuncia il possibile arrivo di rinforzi.

Gli incendi dolosi sono diventati nel Vastese un incubo. Nove le vetture incendiate solo nelle ultime due settimane fra Vasto e San Salvo. Il prefetto ha annunciato di avere chiesto da tempo più uomini in divisa per il Vastese. È tornato a farlo dopo gli ultimi roghi. Pare che a breve la richiesta possa essere accordata.

«È evidente che il fenomeno degli incendi dolosi preoccupa tutti. L’attenzione tuttavia è alta», dice il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna. È necessaria maggiore collaborazione anche da parte dei cittadini per individuare e punire i piromani. A Vasto come a San Salvo è necessario riscoprire la solidarietà del vicinato.

«Il numero dei roghi non deve far passare in secondo piano però un altro dato che è molto positivo: la sensibile diminuzione di reati gravi e illeciti», tiene a sottolineare Lapenna. «Nei primi otto mesi del 2013 i reati commessi a Vasto sono diminuti del 5% rispetto allo stesso periodo del 2012», dice il sindaco di Vasto. Meglio ancora sono andate la cose a San Salvo: la cittadina ha registrato una diminuzione del 22% di illeciti. «Credo che i dati in possesso della prefettura parlino chiaro e inducano a essere più fiduciosi nell’operato delle forze dell’ordine», afferma Lapenna.

Non la pensano allo stesso modo i cittadini nè le associazioni a loro tutela. «Non poter uscire di casa per evitare un furto non è tranquillità», protestano i residenti del rione San Paolo. «Che le forze dell’ordine facciano tanto nessuno lo ha mai messo in dubbio. Ma sono poche per intervenire ovunque», insiste Riccardo Alinovi dell’associazione Codici. (p.c.)

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