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Inchiesta sui vigili urbani Di Stefano: dibattito in aula

SAN SALVO. Individuare in tempi rapidi e in via definitiva il nuovo comandante della polizia municipale affinchè proceda alla riorganizzazione del corpo dei vigili, predisporre gli atti necessari...

SAN SALVO. Individuare in tempi rapidi e in via definitiva il nuovo comandante della polizia municipale affinchè proceda alla riorganizzazione del corpo dei vigili, predisporre gli atti necessari per un’eventuale costituzione di parte civile del Comune «in quanto persona offesa dal reato» e comunicare a tutto il consiglio, con cadenza trimestrale, l’esito delle indagini e degli atti resi noti dalla magistratura.

“Multopoli” approda in consiglio comunale grazie a una mozione presentata dal gruppo consiliare di San Salvo democratica, la lista civica fondata dall’ex sindaco Gabriele Marchese e dall’ex assessore Domenico Di Stefano. Il documento, inviato al presidente dell’assemblea civica, Eugenio Spadano, vuole stimolare la discussione sull’indagine avviata dalla Procura sulla gestione delle multe da parte della polizia locale dal 2008 al 2011.

«Quasi due mesi fa la Finanza perquisiva i locali del comando di polizia locale e altri uffici comunali, ma, fatta eccezione per qualche scontata dichiarazione del sindaco Tiziana Magnacca, sulla vicenda nulla è stato prodotto in termini ufficiali né in giunta né in consiglio», affermano Domenico Di Stefano, Gabriele Marchese e Angelo Angelucci, «ci saremmo aspettati una rapida convocazione dell’assemblea civica per discutere una questione così grave e delicata e così lesiva dell’’immagine della città. Abbiamo atteso circa due mesi nella convinzione che la maggioranza che amministra San Salvo desse un qualche segnale di dibattito ma, con stupore e disappunto, abbiamo soltanto potuto prendere atto del silenzio e del vuoto. Come gruppo consiliare non abbiamo voluto cavalcare l’onda emotiva della notizia e men che meno esprimere giudizi che a noi non competono», aggiungono i tre consiglieri dell’opposizione, «a noi compete discutere nelle sedi opportune e nell’esclusivo interesse dell’amministrazione comunale e della città. Chiediamo al presidente del consiglio di prodigarsi alacremente per la convocazione dell’assemblea». (a.b.)

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