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Incontro con l’Ordine di Vasto per la fusione dei tribunali

LANCIANO. Organizzare un incontro con l’Ordine degli avvocati di Vasto per tentare la via della fusione dei due tribunali destinati alla chiusura; appoggiare il referendum abrogativo che chiede l’eli...

LANCIANO. Organizzare un incontro con l’Ordine degli avvocati di Vasto per tentare la via della fusione dei due tribunali destinati alla chiusura; appoggiare il referendum abrogativo che chiede l’eliminazione della norma che prevede la chiusura dei tribunali minori scelto da 9 Regioni, tra cui l’Abruzzo; proporre all’osservatorio, se non si eviterà la chiusura, l’accorpamento con Pescara e non con Chieti; tentare scioperi e proteste forti.

Sono le azioni che l’assemblea degli avvocati e dei dipendenti del tribunale di Lanciano, a cui hanno partecipato anche il sindaco Mario Pupillo e i consiglieri regionali Emilio Nasuti e Antonio Menna, ha deciso di intraprendere per salvare il presidio destinato nel settembre 2015 alla chiusura.

Ferma restando la volontà di salvare il tribunale, avvocati e politici hanno cercato strade alternative per evitare che i cittadini a sud dell’Abruzzo siano penalizzati, debbano sostenere costi maggiori per vedersi assicurato il diritto alla giustizia, debbano vedere allungati oltremisura i tempi dei processi. «Organizzeremo una riunione con gli avvocati di Vasto per capire se è possibile la fusione tra i due tribunali», ha detto il presidente dell’Ordine degli avvocati Sandro Sala, «perché Lanciano nel 2011 presentò a Roma l’accorpamento, da fare a Palazzo degli studi, ma Vasto non fu d’accordo. Oggi, alla luce del varo della legge, vedremo se si potrà presentare al governo una proposta condivisa di fusione».

Altra strada è il sostegno al referendum abrogativo proposto dalla Regione. Accolta anche dal personale del tribunale la proposta di Silvana Vassalli, componente dell’Oua (Organismo unitario dell’Avvocatura italiana) di chiedere al governo l’accorpamento con Pescara e non con Chieti, che logisticamente non può accogliere uffici, avvocati, processi di Lanciano. Per il presidente della camera penale, Michele Di Toro, bisogna invece intraprendere azioni forti, creare disagi, per far sentire la propria voce, attraverso la dimissione dei giudici onorari, la cancellazione di tutti gli avvocati iscritti all’elenco dei difensori d'ufficio. (t.d.r.)

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