Indennità aumentate del 50%, ex Cda del consorzio rifiuti rinviato a giudizio a Lanciano

Secondo l’accusa l’ex presidente Riccardo La Morgia e i consiglieri, esponenti di centrosinistra e centrodestra, Nicola Di Toro, Luigi Toppeta, Nicola Carulli, Camillo Di Giuseppe avrebbero incassato ingiusti profitti per 318 mila euro

LANCIANO. Con l’accusa di abuso d’ufficio sull’aumento delle indennità, il gup di Lanciano, Flavia Grilli, ha rinviato a giudizio, per il prossimo 10 luglio, l’ex Cda del Consorzio Comprensoriale Smaltimento Rifiuti di Lanciano, oggi Ecolan spa. A processo vanno l’ex presidente Riccardo La Morgia e i consiglieri, esponenti di centrosinistra e centrodestra, Nicola Di Toro, Luigi Toppeta, Nicola Carulli, Camillo Di Giuseppe.

Sulla vicenda la procura ha contestato le violazioni dello statuto che dava all’assemblea dei 53 sindaci soci la determinazione dei compensi, delle norme che stabiliscono l’indennità in misura massima del 50% prevista per gli amministratori di un Comune con popolazione pari a quella del Consorzio. Gli ingiusti profitti, in regime di prorogatio, sarebbero ammontati a 140 mila euro tra il 2008 e 2009, quindi la liquidazione per altri 178 mila euro, ad eccezione di Di Giuseppe, attuale segretario provinciale di Chieti del Pd, dimessosi a luglio 2009.

Agli stessi imputati era inoltre contestato un presunto abuso in concorso con l’avvocato Giacomo Nicolucci per la sua nomina a direttore del Consorzio, mentre lo statuto parlava di dipendente con qualifica di funzionario e sanciva l’incompatibilità del ruolo con altro impiego. In mancanza di direttore, il Consorzio affidò supervisione e coordinamento della gestione dell’ente a Nicolucci che aveva la consulenza legale, prorogata, il quale poi ottenne 76 mila euro di liquidazione e 27 mila per la supervisione. Su questa imputazione sia Nicolucci sia l’intero ex Cda sono stati prosciolti.

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