VILLA SANTA MARIA

L’appello: «Difendete la scuola per cuochi» 

Interviene la onlus Falconio che assegna borse di studio agli allievi dell’alberghiero

VILLA SANTA MARIA. C’è preoccupazione sul rischio, evidenziato da Davide Desiati, segretario generale Cisl Scuola Abruzzo Molise, circa la “annessione” dell’istituto alberghiero Marchitelli di Villa Santa Maria, la storica scuola dei cuochi, a un istituto omnicomprensivo. Sull’argomento della perdita della specificità e autonomia del Marchitelli, interviene la onlus Peppino Falconio: «Se dovesse realizzarsi l’inserimento della scuola alberghiera di Villa in un istituto comprensivo, comprendente scuola d’infanzia, primaria e media, ci troveremmo di fronte a una “macedonia formativa” che, oltre a danneggiare i ragazzi delle scuole dell’obbligo, segnerebbe l’ennesimo declassamento, e quindi l’anticamera della fine di uno degli istituti professionali alberghieri tra i più antichi e rinomati d’Italia».

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Giuseppe Falconio detto Peppino è stato executive chef e docente di quattro istituti alberghieri italiani: Pescara, Formia, Castrovillari e Villa Santa Maria, istituto dove ha insegnato per gli ultimi venti anni di carriera. «All’emorragia di iscrizioni degli ultimi anni», afferma la onlus Falconio, «si aggiunge questa ipotesi che, qualora confermata, sarebbe un colpo da cui alzarsi sarebbe difficile. Da tre anni, da quando abbiamo iniziato la nostra attività di sostegno ai ragazzi degli alberghieri attraverso borse di studio gratuite, abbiamo potuto constatare quanta difficoltà attraversano questo genere di istituti professionali. In un periodo dove si fa un gran parlare di made in Italy e sovranità alimentare sarebbe paradossale affossare una storica scuola per cuochi in nome di una riorganizzazione didattica che a nostro avviso sarebbe tutt'altro che efficace e migliorativa per i ragazzi».

La onlus Falconio è stata costituita dai figli di Giuseppe Falconio che dichiarano: «Ci sentiamo di fare un appello a tutte le istituzioni coinvolte, locali, regionali e nazionali», aggiungono i Falconio, «affinché quello che per anni è stato un fiore all’occhiello dell’Abruzzo nel mondo possa trovare i giusti investimenti economici e le giuste idee per tornare ad essere punto di riferimento per i cuochi abruzzesi e nazionali. Come lo scorso anno, quando organizzammo un convegno proprio per parlare del futuro degli istituti alberghieri, siamo pronti a collaborare e a fare la nostra parte da villesi, da figli di cuochi e da cittadini di un paese che dal Cinquecento lega il proprio nome al mondo della cucina».
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