L’ente di bonifica rifornirà d’acqua San Salvo e la riviera

Continua l’emergenza idrica dopo la riunione al Genio civile l’Arta non ha ancora fornito i dati dell’inquinamento

VASTO. Sarà il Consorzio di bonifica a rifornire la riviera di Vasto e San Salvo di acqua almeno per qualche settimana. È quanto emerge dall’incontro che si è tenuto ieri mattina a Chieti nella sede del Genio civile. L'acqua che finirà sulle tavole della popolazione per molte altre settimane ancora sarà captata a San Giovanni Lipioni. Per evitare incidenti alle condotte non adeguate al servizio che dovranno offrire è tuttavia necessario un intervento di dragaggio, messa in sicurezza e manutenzione degli impianti.

Il presidente del Consorzio, Fabrizio Marchetti lo ha chiesto esplicitamente alla Regione. Per l'intervento saranno necessari almeno 300mila euro. Nel frattempo, proseguiranno prelievi e analisi per scoprire la natura dell’inquuinamento che ha colpito il Trigno portando alla declassazione dell'acqua a valle di Lentella. Neppure ieri l'Arta ha fornito i dati dei prelievi. In alcuni condomini della riviera sono sorti comitati spontanei di cittadini che intendono organizzare una raccolta di firme per chiedere alla magistratura di avviare un'inchiesta e al prefetto Fulvio Rocco De Marinis di essere messi al corrente dei motivi che hanno portato all'improvvisa declassazione dell'acqua. E anche il mondo politico comincia a chiedere risposte esaurienti.

«Dall'arsenico ai fenoli». È il titolo dell'interrogazione presentata questa mattina al presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio dal consigliere Idv, Eliana Menna. «La nuova tappa del calvario del fiume Trigno cade a meno di un anno dall'emergenza di fine febbraio 2012, quando alte percentuali di arsenico costrinsero il Coniv a sospendere l'erogazione idrica», annota Menna. «Più di recente, l’Asl ha rilevato la presenza oltre i limiti di fenoli in un campione prelevato a Pietro Fracida. Difficile dire dov’è avvenuta la contaminazione. Fatto sta che il Sian ha decretato il declassamento.I disagi sono tanti. A nome della popolazione chiedo al presidente Di Giuseppantonio se la Provincia sia a conoscenza di particolari non riferiti all'opinione pubblica e se comunque dopo quanto è successo stia valutando come limitare i danni»,scrive Menna. L'interrogazione fa il paio con un intervento del Pd. «Comprendo l'apprensione dei cittadini e la loro richiesta di chiarezza ma rassicuriamo i residenti: il Pd non tace per nascondere chissà quale verità. Aspettiamo che le analisi compiute dagli esperti diano risposte certe», afferma il capogruppo provinciale del partito, Camillo D'Amico. «La questione è delicata. Il declassamento dell'acqua del Trigno è un fatto grave che tocca da vicino migliaia di utenti. Sono in corso accertamenti e approfondimenti. Prima di intervenire vogliamo essere informati sulle cause. I cittadini comunque devono stare tranquilli: la loro salute non ha mai corso rischi», insiste D'Amico.

L'auspicio è che gli organi di controllo facciano al più presto chiarezza sugli accertamenti, sulle verifiche e sul risultato dei tavoli tecnici,chiosa il capogruppo del Pd provinciale .

Paola Calvano

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