La Asl cancella dall’ospedale il reparto di Nefrologia

San Pio, la dialisi diventa servizio territoriale e si sposta in Medicina Pettinari (Codici): tutelare i malati. La Amato (Pd): garantire le prestazioni

VASTO. Altro che riduzione di posti letto: il reparto di Nefrologia dell’ospedale sarebbe stato soppresso. Al San Pio resterà solo il servizio dialisi che diventerà un servizio del territorio. La dialisi sarà espletata nel reparto di Medicina. La decisione, definita dal presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte, «l’ennesima mortificazione alla professionalità dei medici vastesi», rientra nel programma di accorpamento della direzione della Asl.

«È una decisione che non tiene conto delle esigenze dell’utenza nè della validità del servizio offerto», insiste Forte annunciando un ricorso. La riunione sull’accorpamento dei reparti in programma ieri mattina è però saltata.

La decisione di colpire un reparto storico e d’eccellenza come Nefrologia ha suscitato indignazione in tutto il Vastese e non solo. Il segretario regionale dell’associazione Codici, Domenico Pettinari, sollecitato da diversi pazienti, ha deciso di informarsi sulla procedura di accorpamento. «La tutela dei diritti del malato non deve mai venire meno», ha ricordato.

Informata di quello che stava accadendo a Vasto, il deputato Maria Amato ha chiamato da Roma la direzione del San Pio. «Sono stata informata del problema dagli operatori. La direzione sanitaria mi dice che l’orientamento sarebbe quello di mantenere tre posti letto per Nefrologia nell’area della Geriatria. Il vantaggio dell’accorpamento essenzialmente è di un utilizzo migliore delle poche risorse a disposizione. Il limite è la diluizione di una specialistica che era un vanto del nostro ospedale», afferma la Amato. «La patologia dei nefropatici è complessa e il servizio di dialisi, arricchito dalla dialisi estiva, è un significativo contributo a una visione di città turistica. Necessita di spazi e percorsi di cura. Da tempo pongo problemi al riguardo chiedendo di evitare scelte al ribasso senza preclusioni rispetto a modelli organizzativi diversi purchè non tolgano ulteriori servizi ai pazienti, in particolare a quelli che per il tipo di patologia sono “fragili”, dice la Amato. «Mi piacerebbe che venisse seguito il metodo della condivisione con le associazioni dei pazienti e la direzione di Uoc».

Il futuro non promette nulla di buono per il San Pio. Neurologia dovrebbe essere accorpata con Medicina, Otorino a Urologia, Gastroenterologia a Chirurgia. Tutto ciò dovrebbe avvenire a settembre. «La cosa assurda è che si prendono decisioni che possono stravolgere la vita di un malato senza mettere il territorio al corrente», protesta Forte. (p.c.)

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