La Asl di Chieti non paga le rette, ricovero negato a un invalido

Tribunale del malato: l'Asl non paga più le rette. Gli Istituti riuniti sono senza risorse

CHIETI. Un invalido rifiutato agli Istituti riuniti San Giovanni Battista e sei pazienti di Pneumologia rimandati a casa perché l'infermiera assistente è malata. È il bilancio del lunedì nero della Asl due casi che avranno risvolti giudiziari per via delle azioni legali già avviate dai pazienti. «Ci dispiace, ma non possiamo accoglierla perché la Asl non è in regola con il saldo delle rette», si è sentito rispondere D.F., invalido residente a Chieti, quando l'altro ieri mattina s'è recato alla casa di riposo per il ricovero in residenza sanitaria assistita programmato e regolarmente autorizzato dalla Asl. Giustificazione opposta per due volte, la seconda alla presenza di un avvocato interessato dal Tribunale del malato, che l'uomo ha interpellato dopo il primo rifiuto.

«Siamo di fronte a un assurdo sanitario che soltanto la politica senza progetto di questa Asl poteva propinarci», attacca con decisione Aldo Cerulli, presidente abruzzese di Cittadinanzattiva-Tdm. «Assurdo perché», riprende, «si vantano di aver raggiunto grandi risultati di risparmio e di bilancio. Tutti sono capaci di far quadrare i conti con l'espediente di non far fronte ai debiti». La storia di D.F. è tanto più grave, sostiene Cerulli, «se pensiamo che quest'uomo bisognoso di cure ha per unico familiare una figlia anch'essa invalida». Al Tdm del clinicizzato si sono mobilitati appena ricevuta la segnalazione. «Con la doppia testimonianza del paziente e dell'avvocato», annota Cerulli, «abbiamo evitato bugie a posteriori delle parti interessate, Asl e Istituti riuniti, così che davanti al giudice, cui il paziente ha già fatto ricorso urgente, nessuno potrà issare paraventi e cortine di fumo. Tanto più», aggiunge, «che al San Giovanni Battista avevano già informato il paziente che c'erano posti liberi per la data programmata del ricovero».

Sempre di Cerulli è la segnalazione dell'altro caso, andato in scena al laboratorio di Pneumologia del vecchio ospedale. A un gruppo di sei pazienti in lista d'attesa e provenienti da diversi centri della provincia è stato annullato l'esame di spirometria prenotato a inizio anno e fissato l'altro ieri. «La dottoressa in servizio», racconta Cerulli, «li ha rimandati tutti a casa, motivo l'improvvisa assenza per malattia dell'infermiera addetta ai test allergici. A prescindere che il personale può sempre ammalarsi, e quindi sgomberiamo il campo da questo dettaglio», osserva Cerulli, «ci chiediamo se è mai possibile che un dottore non alzi la cornetta e richieda con urgenza l'intervento di un infermiere di rimpiazzo. Perché un servizio pubblico non può essere sospeso per malattia, non è una cosa seria».

Al Tdm s'è rivolta una paziente del gruppo, arrivata da Vasto in permesso lavorativo non retribuito. «La signora, arrabbiatissima», spiega il presidente regionale del Tdm, «ha già denunciato la Asl con richiesta di danni per le spese sostenute e il giorno di lavoro perso». (f.b.)

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