La Cantina di Orsogna la migliore d’Italia

Dopo il Vinitaly, coop premiata anche dal Comune per le coltivazioni biologiche e i metodi biodinamici

ORSOGNA. Cantina Orsogna è la migliore cantina d'Italia. Il riconoscimento è venuto da Vinitaly 2013 come responso del concorso veronese edizione 2012 in cui la storica cooperativa della città dei Talami ha messo in gara tre dei suoi vini di alta fascia. E l'amministrazione comunale ha premiato il suo marchio di punta nei mercati internazionali con un riconoscimento consegnato il 30 aprile scorso in apertura di una seduta di consiglio che ha celebrato la prodigiosa scalata della cooperativa "Oleraria-vinicola di Orsogna". Al "Premio speciale Vinitaly Nazione 2012", per esteso la denominazione del trofeo, la cantina orsognese è giunta dopo una sequenza in crescendo di primati sanciti per concorso e incremento delle vendite ascrivibili a scelte radicali come la formula biologica oltre che all'indiscussa qualità enologica di rossi e bianchi di grande lignaggio. Il sindaco Alessandro D'Alessandro ha consegnato tra gli applausi dell'aula una targa nelle mani del presidente della coop Giuseppe Micozzi. Un traguardo nazionale con risvolti globali commentato da Fabrizio Montepara, figura di vertice di Città del vino di cui è vice presidente nazionale oltre che numero uno di "Res tipica" in seno all'Anci italiana. «E' un primato», spiega, «conseguito in forma corale a partire dalle centinaia di soci della cantina, vignaioli che conferiscono il prodotto di base di alta qualità che diventa vino di pregio grazie alla perizia dell'enologo Camillo Zulli e al consiglio d'amministrazione e l'intera dirigenza che da anni puntano in alto. Tra i segreti», racconta Montepara, «c'è la coltivazione con formula biologica e metodi biodinamici, accorgimenti che hanno contribuito al grande interesse nazionale e internazionale del prodotto orsognese sull'onda dell'apprezzamento sempre più diffuso per i sistemi che proteggono l'ambiente d'origine e garantiscono lo stesso consumatore». Poi alcune parole per Città del vino, l'associazione protagonista dello storico sorpasso dei vini italiani su quelli francesi. «Non è un caso», annota, «che il 90 per cento delle Doc e Docg italiane hanno origine in distretti e Comuni su cui sventola la bandiera di Città del vino. Per Orsogna confidiamo nell'effetto-Montalcino, dove il Brunello può contare su quasi 300 aziende viticole». (f.b.)