Il sei giugno la celebrazione religiosa con il corso Marrucino che sarà un tripudio di profumi e colori

La grande infiorata del Corpus Domini

Al lavoro 22 gruppi di volontari per ornare il colle teatino con 60 mila fiori

CHIETI. Immagini con i fiori così belle da lasciare senza fiato. Torna il 6 giugno l'Infiorata del Corpus Domini, tappeto variopinto per una delle feste religiose più significative dell'anno liturgico. Un'attrattiva sempreverde, poi, del percorso turistico teatino, spalmata lungo il corso Marrucino. Quest'anno i gruppi dovrebbero essere almeno 22 e verranno utilizzati circa 60 mila fiori.

«Come negli anni precedenti, ad ogni gruppo verrà assegnata una superficie da occupare, per realizzare il proprio quadro, delle dimensioni di 5 metri per 3 circa», dice Luigi Di Gregorio, presidente dell'associazione culturale Teate Nostra, «Ogni immagine sarà collegata da figure geometriche». La preparazione richiede tempo e già dalla sera prima i volontari dell'associazione inizieranno a disegnare i riquadri e le figure geometriche direttamente sull'asfalto.

La mattina di domenica l'appuntamento per i disegnatori-con-i-petali è per le 8 del mattino.  Grazie alla Green Service Center di Carmine Di Paolo, poi, arriva, tagliata poche ore prima, l'erba fresca per decorare i quadri.  A Chieti l'Infiorata nasce 16 anni fa, per volere di monsignor Edoardo Menichelli e iniziativa di Teate Nostra.  «La festa del Corpus Domini venne istituita», racconta Annalucia Tacconelli, esponente dell'associazione, «l'8 settembre del 1264 da Papa Urbano IV con la bolla "Transiturus de hoc mundo" in seguito al miracolo di Bolsena, per celebrare il mistero dell'Eucaristia. Le origini dell'Infiorata risalgono al XIII secolo, quando in occasione della processione del Santissimo Sacramento si spargevano, alla rinfusa fiori a piene mani.

Il 29 giugno 1625, poi, a Roma, nella basilica vaticana, per iniziativa di Benedetto Drei, capo della floreria apostolica, per dare maggiore lustro alla festa di San Pietro e Paolo ebbe inizio la tradizione di decorare la chiesa con fiori disposti a mosaico, usanza questa che si estese in molti paesi cattolici. La prima Infiorata, allestita per la festività del Corpus Domini, risale al 1778».

La preparazione è lunga e laboriosa. «Si parte dall'ideazione del bozzetto, fino alla raccolta dei fiori, che avviene anche a qualche centinaia di chilometri», afferma Di Gregorio, «poi arriva lo "spelluccamento" con la separazione dei petali dalla corolla del fiore, la fase dei disegni a terra, e di lì i momenti di preparazione concreta del quadro sull'asfalto, per finire con lo "spallamento", ossia quando si disfano i quadri infiorati al passaggio della processione». Lavoro misto al sentimento religioso diventano motore, così, di una delle manifestazioni più suggestive della città. L'Infiorata chiude il Maggio Teatino e apre l'estate del capoluogo.

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