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La lista è fascista? Parte la denuncia: «Noi boicottati»

POGGIOFIORITO. Tutto ruota attorno al fascismo. È questa parola che sta scardinando la tranquillità di un paese di poco più di 900 anime. A scompigliare una campagna elettorale piuttosto scontata...

POGGIOFIORITO. Tutto ruota attorno al fascismo. È questa parola che sta scardinando la tranquillità di un paese di poco più di 900 anime. A scompigliare una campagna elettorale piuttosto scontata (due liste di cui una del sindaco uscente e una con parenti e rappresentanti della sua amministrazione) è arrivata, inaspettatamente, la lista del Partito socialista nazionale con il candidato sindaco, Katia De Ritis, che è niente meno il vicesegretario nazionale per il Sud Italia del Movimento Fascismo e Libertà-Partito Socialista Nazionale. Anima di manifesta fede mussoliniana, dunque, contro quella spiccatamente Dc del sindaco uscente, Corino Di Girolamo, esponente dell'Udc. Ne nasce uno scontro, vivacissimo, a colpi di denunce, campagne denigratorie e sospetti.

La De Ritis ha denunciato Di Girolamo per aver omesso o fatto omettere, nell’albo pretorio del Comune, la sua lista, assieme al nome dei candidati e al programma elettorale. «Il sindaco mi sta volutamente boicottando», tuona la De Ritis, «addirittura la mia lista non era presente nemmeno sull’albo pretorio on line del Comune di Poggiofiorito. Dopo che mi sono accertata, ho dovuto stampare manifesti e volantini: quanti delle centinaia di anziani del paese sono in grado di visitare un sito internet?». Ma non finisce qui.

Secondo il racconto della candidata del Partito socialista nazionale il sindaco avrebbe concesso nei giorni scorsi l’uso di una sala comunale per un convegno-dibattito sulla centrale a biomasse di contrada Sodera, «con la garanzia che non sarà occupata o presenziata da movimenti politici di ispirazione fascista nè da supporter di tali movimenti come previsto dalla 12ª disposizione transitoria della Costituzione. Non sono andata per evitare che non si svolgesse un incontro di vitale importanza per il paese», prosegue la De Ritis, «ma anche questa direttiva sa di boicottaggio: sono iscritta da anni al Partito socialista nazionale e ho vinto tutte le cause: vogliamo una repubblica presidenziale, la dittatura non c’entra. Anche questa mattina (ieri per chi legge, ndc) solo per caso ho saputo del sorteggio per il comizio finale: anche questo fatto è stato aggiunto alla denuncia».

Daria De Laurentiis

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