d’alessandro accusa

«La pista ciclabile è già a pezzi Un’opera nata morta»

VASTO. «Settecentoventimila euro, di cui 600mila spesi per una pista morta prima di nascere». Si arricchisce di una nuova puntata la “Sprecopoli” vastese. Dopo la Scuola civica musicale, il Teatro...

VASTO. «Settecentoventimila euro, di cui 600mila spesi per una pista morta prima di nascere». Si arricchisce di una nuova puntata la “Sprecopoli” vastese. Dopo la Scuola civica musicale, il Teatro Rossetti e il Centro europeo di studi rossettiano, Davide D’Alessandro punta l’indice contro la pista di Vallone Lebba, piena di insidie e in abbandono. «Non so se il sindaco, amante della bicicletta, l’abbia percorsa, già fatiscente e impraticabile», attacca l’esponente della minoranza, «a vedere quello che si è sprecato per la pista vengono i brividi».

Ecco i numeri: 365 mila euro la spesa per la realizzazione del percorso affidata all’impresa Colanzi, 57 mila le spettanze ai professionisti (all’ingegnere Giovanni Lezzoche e al geometra Michele Spadaccino), 5 mila ai tecnici comunali, 9 mila per la Dispenser, 20 mila per totem e touch screen. «Un pannello pubblicitario con strumentazione digitale dorme in un angolo dell’ufficio urbanistico». Per D’Alessandro il «dato inquietante è la spesa per la cartellonistica: 136.654,90. C’è di tutto: consulenze, foto, coordinamenti tecnici, mappe, audioguide, cartelli e una produzione video da 37 mila euro. Avete visto qualcosa di tutto ciò?», conclude D’Alessandro. (a.b.)

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