La Provincia: «Il restauro delle Torri montanare è competenza comunale» 

Il presidente Menna: fanno parte del complesso in concessione all’ente Un piano di interventi da oltre un milione era stato redatto nel 2012

LANCIANO . «Saranno a carico del concessionario tutti gli oneri derivanti dalle attività di manutenzione ordinaria, oltre agli oneri di eventuali interventi di manutenzione straordinaria che espressamente il Comune di Lanciano prende in carico con la sottoscrizione del presente contratto»: è l’articolo 9 del contratto di concessione in essere tra Comune e Provincia per il Parco delle arti musicali di Lanciano a definire le “responsabilità” delle manutenzioni delle Torri montanare, parte del complesso. A citare l’articolo è il presidente della provincia Francesco Menna, che risponde così all’assessore ai Lavori pubblici Paolo Bomba e al sindaco Filippo Paolini che, sulla questione delle Torri a rischio crollo per lesioni e cedimenti delle mura sul versante ex De Giorgio, hanno affermato che spetta alla Provincia intervenire: «Le Torri sono di proprietà dell’ente di Chieti», hanno detto Paolini e Bomba, «il Comune ha un contratto di comodato d’uso che prevede solo la manutenzione ordinaria non quella straordinaria come lo sono il restauro e il consolidamento».
Una “svista” che Menna, con l’aiuto degli uffici, ha voluto correggere anche se la questione della proprietà delle Torri montanare, erette in epoca medievale per proteggere il versante della città che guarda ai monti e il quartiere di Civitanova, è assai complessa. Il Parco delle arti musicali, quindi Torri ed ex carcere, sono della Provincia, mentre la piazza d’armi, Funai ed ex De Giorgio sono del Comune, che comunque è concessionario di tutto il complesso fino al 2029.
«Chiarito che le manutenzioni ordinarie e straordinarie sono a carico del concessionario, il Comune di Lanciano», riprende il presidente Menna, «le lesioni indicate (crepe che stanno spostando alcuni mattoni del parapetto, ndc) ad ogni modo si trovano in corrispondenza della proprietà comunale: si può notare ad occhio nudo la fitta vegetazione che spunta dall’interno dell’ex palestra dei Funai, che appartiene al Comune». Ed è stata proprio la presenza di arbusti – che ricoprono mura e fossato assieme alle erbacce – cresciuti per la mancata pulizia delle Torri a minare la stabilità delle mura provocando un piccolo crollo nel 2012, che potrebbe ripetersi. «Monumenti importanti come le mura medievali lancianesi, patrimonio pubblico e testimonianza della storia millenaria della città di Lanciano», esorta Menna, «meritano progetti concreti di tutela e valorizzazione di cui l’amministrazione comunale dovrebbe farsi parte attiva. La Provincia di Chieti farà certamente la sua parte come sempre e come sta facendo, ad esempio, accollandosi l’onere di demolire la ex Scuola all’aperto, nel giardino della materna Maria Vittoria, con un progetto di circa 300mila euro: un intervento che restituirà alla comunità lancianese uno spazio adeguato, capace di valorizzare ulteriormente sia la vicina Torre aragonese che le sottostanti antiche mura di cinta della città». E magari grazie alla collaborazione tra gli enti si potrebbe realizzare il progetto di messa in sicurezza, consolidamento, restauro e riqualificazione delle Torri montanare redatto da professionisti esterni e chiuso nei cassetti del Comune dal 2012: un milione e 250mila euro per un restauro in linea con l’ultimo fatto nel lontano 1972.
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