La Regione taglia le guardie mediche in sette Comuni

Servizio sanitario cancellato nel Medio e Alto Vastese Leone (Pdci): 5mila utenti costretti ad andare in ospedale

CELENZA SUL TRIGNO. Ora è una certezza: sette comuni del Vastese resteranno senza guardia medica Il governatore d’Abruzzo, Gianni Chiodi, commissario ad acta alla sanità, il 27 agosto scorso ha firmato il decreto che dispone la chiusura immediata dei presidi medici. Cinquemila persone restano senza assistenza medica. La popolazione si ribella alla logica dei bilanci. Daniele Leone (Pdci) annuncia un ricorso al Tar e nelle altre sedi deputate.

«Adesso basta. La salute è un diritto. Se necessario arriveremo alla Corte europea dei diritti dei cittadini», annuncia Leone. «Questa volta la misura è colma», gli fa eco la popolazione, pronta a organizzare una manifestazione di protesta nella capitale. Carunchio, Torrebruna, San Giovanni Lipioni, Celenza sul Trigno, Castelguidone, Roccaspinalveti e Fraine saranno privati dell’essenziale e indispensabile servizio di guardia medica. «In questo modo viene violato l’articolo 32 della Costituzione», si legge in una nota di Leone. «Questa “imboscata” di fine estate la dice lunga sulla considerazione e il rispetto che il presidente Chiodi nutre per il Vastese. Di questo la popolazione si ricorderà alle prossime elezioni regionali. Cinquemila persone non potranno più ricevere alcuna cura. È una situazione a dir poco paradossale se si pensa che la legge prevede una guardia medica ogni 3.500 abitati sulla scorta di quanto stabilito dalla Cassazione. Non si possono fare tagli basandosi su criteri puramente ragionieristici. Qui c’è in ballo la salute di anziani, donne e bambini.

«Quella delibera», affermano i residenti del Medio e Alto Vastese, «mortifica 5mila persone che sicuramente si ricorderanno di lei fra pochi mesi».

Ma gli abitanti del Medio e Alto Vastese non resteranno soli. Molti i rappresentanti politici di Vasto e San Salvo pronti a schierarsi al loro fianco. «Prima hanno chiuso l’ospedale di Gissi, poi hanno cominciato a mutilare il San Pio. Adesso chiudono anche gli ambulatori della guardia medica», tuona il presidente del Consiglio comunale di Vasto, Giuseppe Forte. «Quello che sta accadendo racconta l’abbandono del Vastese. Quando viene meno anche l’assistenza medica allora ogni commento è superfluo».

Della chiusura degli ambulatori si era cominciato a parlare a gennaio. Il sindaco di Celenza sul Trigno, Andrea Venosini, si era offerto di farsi carico dei locali per il servizio sanitario dando un contributo per l’acquisto del materiale pur di mantenere in vita l’attività.

Paola Calvano

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