La tassa di soggiorno bocciata dagli albergatori

VASTO. «Con la tassa di soggiorno si assisterà alla migrazione dei flussi turistici a San Salvo e Casalbordino, località che hanno deciso di non istituire l’imposta». Prefigura scenari foschi il...

VASTO. «Con la tassa di soggiorno si assisterà alla migrazione dei flussi turistici a San Salvo e Casalbordino, località che hanno deciso di non istituire l’imposta». Prefigura scenari foschi il Consorzio imprese turistiche della costa teatina che, alla vigilia del consiglio comunale, torna dire no alla introduzione del balzello. Il regolamento sulla tassa di soggiorno è uno dei punti all’ordine del giorno dell’assemblea civica convocata per oggi, alle 9, dal presidente Giuseppe Forte.

Gli operatori sperano in un ripensamento, a questo punto improbabile. «Il consiglio comunale, nell’esercizio della sua funzione di controllo potrebbe, anzi dovrebbe, non approvare il regolamento», sostiene Generoso Leonzio, presidente del Consorzio turistico, «non è irrilevante la constatazione che i comuni vicini non hanno introdotto la tassa di soggiorno. È quantomeno auspicabile che centri costieri confinanti siano dotati di una medesima disciplina, altrimenti non si dovrà meravigliare nessuno se il flusso turistico migrerà da Vasto a San Salvo e Casalbordino. Per di più, questo non è il momento storico economico migliore: il turismo è in forte calo, le presenze sono ridotte e i soggiorni limitati. Piuttosto bisognerebbe creare un sistema attrattivo».

Un altro aspetto su cui Leonzio insiste è la destinazione degli introiti derivanti dall’applicazione della tassa. La legge parla chiaro: le somme incamerate devono essere utilizzate per i servizi e non per tappare i buchi dei disastrati bilanci comunali. «Trattandosi di tassa di scopo non si è mai parlato, né si è mai predisposto un programma di investimenti nel settore turistico», sottolinea l’operatore turistico, «vedendo rimanere tutto immobile come si può credere che questa imposta servirà a foraggiare gli investimenti nel turismo? Così come è puntuale e dettagliato il regolamento altrettanto dovrebbe essere il piano investimenti».

Insomma, non è azzardato pensare che la discussione in aula sarà piuttosto vivace. Nel documento c’è però una casella in bianco. È quella relativa all’importo della tassa che per legge non può superare 5 euro per notte a persona. Spetta alla giunta stabilire la somma che dovrà versare chi alloggerà negli alberghi e nelle altre strutture ricettive.

Anna Bontempo

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