La tassa sui pernottamenti vale 300 mila euro l’anno

A tanto ammonta il gettito per Palazzo di città dal nuovo balzello sul turismo Intanto l’Imu sulla seconda casa aumenta dell’11%, ferma l’addizionale Irpef

VASTO. È stata introdotta la tassa di soggiorno e aumentata dell’11% l’aliquota Imu sulla seconda casa. È rimasta invece invariata l’addizionale Irpef, già fissata al massimo (0,8%).

Tra vecchi e nuovi balzelli l’ultimo consiglio comunale verrà ricordato come uno dei peggiori dai cittadini e dagli operatori turistici, quest’ultimi particolarmente inferociti dopo l’approvazione (a maggioranza) del regolamento che introduce la tassa per chi soggiornerà nelle strutture ricettive della città. Mentre la vicina Termoli è tornata sui suoi passi dopo aver constatato che all’applicazione del nuovo balzello ha corrisposto una flessione delle presenze turistiche, Vasto va avanti per la sua strada, conquistando un poco ambizioso primato, cioè quello di essere l’unico Comune della provincia di Chieti e della costa abruzzese ad aver introdotto l’imposta sulle vacanze, dal cui gettito conta di incamerare circa 300mila euro, calcolati sulla scorta dei dati sui flussi turistici. Invano una delegazione di albergatori ha cercato di far desistere l’amministrazione comunale chiedendo un incontro alla vigilia dell’assise civica, accordato dal vicesindaco, Vincenzo Sputore.

Voci contrarie si levano anche in Regione. «È un errore aver introdotto la tassa di soggiorno perché espone l’intero settore del turismo a un calo degli arrivi», così il consigliere regionale Antonio Prospero (Rialzati Abruzzo), commenta la decisione della maggioranza di centrosinistra di dare il via libera al nuovo balzello. «Mi pare che Vasto sia l’unica città, per giunta la più importante a livello turistico della provincia di Chieti, ad aver fatto questa scelta che non risolverà affatto gli eventuali problemi di bilancio. La decisione di chiedere un ennesimo sacrificio agli operatori turistici, perché saranno loro a doverla esigere e dunque apparire come esattori agli occhi dei clienti, va in controtendenza con la politica regionale. Mi auguro che i consiglieri comunali di Vasto in occasione del voto sul bilancio di previsione 2014, eviteranno di inserire in bilancio le somme che dovrebbero scaturire da questa tassa di scopo», conclude Prospero.

Parla di “balzello medievale” Davide D’Alessandro (indipendente) che insieme agli altri esponenti della minoranza ha votato contro il regolamento. «L’amministrazione comunale si dimostra nemica e non amica», attacca il consigliere comunale indipendente, «nemica degli operatori turistici e dei cittadini vastesi che, con le altre tasse, soprattutto sulla seconda casa, sono chiamati a coprire i buchi di una macchina amministrativa elefantiaca, tanto costosa quanto inefficiente. Quando lo Stato centrale concede la discrezionalità di tassare da un minimo di 7 a un massimo di 10, Lapenna opta sempre per il massimo. La tassa per la seconda casa era già a 9, è stata portata a 10, con un aumento dell’11%. Chi affida a un privato un parcheggio multipiano a mille euro mensili per 45 anni non è credibile quando chiede sacrifici ai cittadini. Il suo secondo mandato si avvia a conclusione nel peggiore dei modi».

Anna Bontempo

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