Lanciano, minaccia con l'acido moglie e amante: arrestato 39enne

Perseguita le due donne che lo hanno lasciato in un'escalation di violenze e finisce in carcere. Questa mattina l'interrogatorio

LANCIANO. Per mesi perseguita e pedina moglie e amante. Arriva a minacciarle di morte, di ucciderle con l’acido. È ora in carcere L.D.F. (le iniziali al posto del nome per esteso sono per tutelare vittime e figli minori dell’uomo), 39 anni, di Treglio, accusato di maltrattamenti in famiglia, violazione degli obblighi di assistenza familiare e atti persecutori nei confronti dell’ex coniuge e della ex compagna. È la stessa storia di umiliazioni e dolore per due donne, teoricamente rivali, quella che ha come protagonista un 39enne di Treglio che, dall’amore per la moglie prima e poi per l’amante diventata compagna, è passato all’odio e al volerle persino morte con l’acido, quando entrambe lo hanno lasciato. Una storia venuta fuori grazie alle indagini condotte dai carabinieri delle stazioni di San Vito e Lanciano, coordinati dal procuratore Rosaria Vecchi su denuncia della moglie del 39enne, stanca di 6 anni di maltrattamenti, umiliazioni e spesso anche di botte. Terrorizzata dalle minacce di morte che riceveva da quando ha chiesto la separazione poiché il marito l’aveva lasciata per andare a vivere con l’amante.

Anche quest’ultima l’aveva lasciato: temeva continuasse a stare con la moglie, che cercava invece per via dei figli. Così L.D.F., accecato dalla rabbia per essere stato respinto da entrambe, inizia a perseguitarle. La prima vittima del suo “strano amore” è la moglie. Secondo la ricostruzione dei carabinieri, tra il 2010 e giugno 2016 l’uomo l’avrebbe più volte denigrata, picchiata e maltrattata. Anche in presenza dei tre figli minori che, con occhi sgranati, cercavano di capire cosa stesse accadendo tra mamma e papà. L’uomo avrebbe anche minacciato di far pestare il suocero, che a volte interveniva in difesa della figlia. In casa un marito-padrone, fuori un giovane gioviale che conquista un’altra donna. Si innamora di lei e, nel giugno 2016, lascia la famiglia. Va a vivere con l’amante, che diventa la sua compagna e fa mancare i mezzi di sussistenza a moglie e figli. Questa chiede allora la separazione, scatenando di fatto un nuovo inferno: sette mesi di pedinamenti e minacce di morte, sia di persona che per telefono. L’ex marito voleva vedere i figli. Un pomeriggio, alla presenza dei carabinieri, dopo averla minacciata urla: «Vado in galera piuttosto che non vedere i miei figli». Intanto, visti i tentavi dell’uomo di riavvicinarsi alla moglie, la nuova compagna lo lascia. Crede che lui voglia tenere un piede in due scarpe, che abbia ripreso la relazione con la ex moglie. Ma questa mossa costa anche a lei minacce e persecuzioni. Avvenute da agosto 2016 a gennaio 2017. Nello stesso periodo L.D.F. avrebbe, insomma, perseguitato moglie e amante.

Ma a spingere la Procura a chiedere l’arresto è la minaccia di morte ad entrambe attraverso l’uso dell’acido. «Il gip Massimo Canosa», sottolinea la Procura, «ha emesso la misura cautelare per interrompere la condotta criminale dell’uomo prima che possa commettere gravi delitti contro la persona. È stato necessario fermare l’escalation criminosa dell’uomo che, ormai in pieno delirio per essere stato respinto da entrambe le donne, minacciava di continuo di morte entrambe paventando anche l’uso dell’acido». Minaccia affatto remota come raccontano ormai le cronache di violenze sulle donne. L’ultimo caso, il 10 gennaio, è quello di Gessica Notaro, ex partecipante di Miss Italia, sfregiata con l’acido dall’ex compagno. Questa mattina L.D.F. viene interrogato in carcere.

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