Lanciano, paziente accusa: «Quell’infermiere ha abusato di me»

Al via il processo sulle violenze sessuali in Psichiatria. Testimone chiave è la compagna di stanza della vittima. L’uomo è agli arresti domiciliari: ha sempre negato tutto

LANCIANO. “Quell’infermiere ha abusato di me”. È la grave accusa mossa da una ragazza frentana che sarebbe stata vittima di violenza da parte di un infermiere quando era ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale Renzetti. Accusa che ha portato alla sbarra A.D.B., 60 anni, di Lanciano, che deve rispondere del reato di violenza sessuale. Ieri si è aperto il processo contro l’uomo e la donna si è costituita parte civile. Rappresentata dall’avvocato Tommaso Di Nella, ha chiesto il risarcimento danni. Ma chiede soprattutto giustizia. Vicenda intricata quella che dovrà giudicare il collegio presieduto da Andrea Belli, a latere i giudici Cristina Di Stefano e Stefania Cantelmi.

Per l’accusa, sostenuta in aula dal sostituto procuratore Salvatore Campochiaro, l’uomo avrebbe abusato della ragazza che era ricoverata in psichiatria per una grave patologia psichiatrica per la quale aveva anche tentato il suicidio. Con la scusa di sottoporla ad elettrocardiogramma avrebbe tentato di baciarla e l’avrebbe toccata nelle parti intime. L’infermiere invece si dichiara da sempre innocente. A denunciare il fatto è stata la ragazza presunta vittima dell’abuso dopo essersi fatta coraggio e aver abbattuto il muro di vergogna che aveva eretto attorno a sé. Sette mesi di indagini, dal giorno della denuncia, da parte della polizia del commissariato di Lanciano coordinato dal procuratore facente funzione Rosaria Vecchi hanno portato poi all’arresto dell’infermiere.

Il 1° settembre 2016 l’uomo è stato preso dal posto di lavoro da personale del commissariato di polizia. Dopo alcuni giorni di carcere ha ottenuto i domiciliari. Ed è ancora ai domiciliari e sospeso dal lavoro. I fatti contestati all’infermiere, difeso dall’avvocato Massimo Biscardi, risalgono a gennaio 2016. La giovane si trovava ricoverata nel reparto di psichiatria del Renzetti.

L’uomo approfittando del suo ruolo di infermiere, era andato nella camera di degenza della paziente dove, con la scusa di doverla sottoporre a elettrocardiogramma, avrebbe tentato di baciarla sulla bocca. Secondo le accuse, poi, con violenza l’avrebbe toccata nelle parti intime e palpato il seno sotto la maglietta. La giovane avrebbe provato a ribellarsi, ma sarebbe stata minacciata dall’infermiere di stare zitta, di restare a letto, altrimenti la compagna di stanza avrebbe potuto sentire. Sempre in base alla denuncia la vicina di letto avrebbe invece ascoltato tutto quello che sarebbe accaduto. Non chiese aiuto però, fece finta di dormire. Avrebbe poi raccontato quanto accaduto alle forze dell’ordine che l’hanno sentita nel corso delle indagini. A processo sarà ascoltata, assieme alla vittima, e ad altri test tra cui alcuni operatori del reparto. Ma i testimoni chiave sarebbero proprio la donna, che dal giorno della violenza si è chiusa in sé stessa e soprattutto la compagna di stanza. L’infermiere sostiene da mesi di essere innocente e avrà modo nel corso delle udienze di provare a dimostrarlo. Durante l’interrogatorio di garanzia ha negato di aver commesso abusi sessuali nei confronti della donna. Ha ammesso di essere andato nella stanza in cui la ragazza era ricoverata per sottoporla ad elettrocardiogramma, ma ha negato di averla toccata. Prossima udienza il 12 aprile 2017.

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